Giulia Rosa Natale morta a 8 anni dopo le dimissioni, i genitori: “Vogliamo sapere cosa l’ha uccisa”

20 Febbraio 2024 - 20:01

Giulia Rosa Natale morta a 8 anni dopo le dimissioni, i genitori: “Vogliamo sapere cosa l’ha uccisa”

Un primo ricovero, le dimissioni, la corsa al Pronto Soccorso il giorno successivo, il trasferimento in ospedale a Napoli dove poco dopo l’arrivo, il 7 febbraio 2024, il suo cuore ha smesso di battere.

I genitori di Giulia Rosa Natale, la bimba di 8 anni di San Prisco, in provincia di Caserta, si sono rivolti alla Procura per chiedere chiarezza su cosa ha ucciso la figlia e di capire se la tragedia si sarebbe potuta evitare.

La denuncia querela è stata presentata mercoledì 14 febbraio presso la stazione dei carabinieri.

Assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale, nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.

Attraverso il dottor Vincenzo Carotenuto, consulente personale per la Campania, il padre e la madre della bimba hanno ripercorso quei tragici momenti nell’esposto.

Tutto è cominciato nella notte di martedì 6 febbraio, quando Giulia Rosa Natale è stata portata per la prima volta nell’ospedale di Caserta con febbre molto alta, quasi a 40, conati di vomito e svenimento.

Erano stati effettuati gli accertamenti di rito che avevano dato esito negativo e la piccola era stata dimessa.

Nonostante le insistenze dei genitori di tenerla in osservazione, con la raccomandazione di effettuare a casa l’ecocardiogramma “Holter” per meglio monitorare nell’arco delle 24 ore della giornata il cuore e la pressione.

Nella notte successiva, alle 4 del mattino del 7 febbraio, la nuova corsa in ospedale: la bimba aveva cominciato a piangere e a lamentare forti dolori alle gambe, apparse molto fredde.

Dopo gli esami di routine alla piccola era stato applicato l’ossigeno e i sanitari avevano ipotizzato un problema di diabete o una meningite.

Nel pomeriggio era stato deciso il trasferimento all’ospedale “Monaldi” di Napoli, dove la bimba è deceduta alle 19.50 per “miocardite, insufficienza cardiorespiratoria”.

I genitori hanno chiesto che l’autorità giudiziaria acquisisca tutta la documentazione clinica per accertare se ci sono state inadempienze, mancanze e omissioni da parte del personale sanitario.