Giulia non ce l’ha fatta: è morta la 23enne strangolata dal marito. Lascia una bimba di 4 anni

17 Ottobre 2019 - 16:47

Giulia non ce l’ha fatta: è morta la 23enne strangolata dal marito. Lascia una bimba di 4 anni

Giulia non ce l’ha fatta: è morta la 23enne strangolata dal marito. Lascia una bimba di 4 anni

Non ce l’ha fatta Giulia Lazzari, la giovanissima mamma di una bimba di 4 anni, in coma dallo scorso 8 ottobre, quando il marito ha tentato di ucciderla strangolandola. La 23enne di è spenta all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo, dove era ricoverata in condizioni disperate da 9 nove giorni. La ragazza è spirata per i gravissimi danni provocati dallo strangolamento. Già alcuni giorni fa i medici avevano espresso la certezza che le condizioni di salute di Giulia fossero irreversibili. Avevano parlato di morte cerebrale causata da un esteso edema.

Giulia lascia la figlioletta di 4 anni, ora affidata alle cure dei nonni materni e della zia. Struggente il saluto della sorella su Facebook: “Giulietta mia, amore mio grande, mi hai abbandonato a questa vita ingiusta mi hai lasciato qui da sola a fare i conti con tutto questo dolore atroce. Angioletto mio ti prometto che io sarò forte e c’è l’ha farò solo per te. Riposa in pace stellina mia. Ti amo”.

Roberto Lo Coco, 28 anni, suo marito, la cui posizione si aggraverà dopo la morte della 23enne  è invece in cella con l’accusa di tentato omicidio. L’uomo ha aggredito la moglie nella loro casa di Adria (Rovigo) mentre discutevano della imminente separazione, che l’uomo non voleva accettare.

Era stata Giulia, che per vivere lavorata come cameriera, a dire basta a quel rapporto. Secondo amici e conoscenti era la giovane madre a provvedere alle esigenze della famiglia. Quel giorno in casa era presente anche il cognato di Giulia, il fratello di Lo Coco, che ha dato l’allarme. Dopo aver tentato di uccidere la moglie  Lo Coco ha provato a uccidersi impiccandosi. È  rimasto ricoverato alcuni giorni nel centro igiene mentale dell’ospedale di Adria, per poi essere trasferito in carcere.

Fonte: http://www.fanpage.it/

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