Due giovani donne hanno parlato oggi davanti al giudice. Lo hanno fatto in incidente probatorio. Sono presunte vittime di Giovanni Sgroi, medico e sindaco di Rivolta d’Adda. L’uomo è stato arrestato il 23 maggio per violenza sessuale su almeno quattro pazienti.
Le due ragazze hanno confermato gli abusi. Hanno raccontato ciò che hanno vissuto durante le visite. Tutto sarebbe accaduto in una clinica privata a Pozzuolo Martesana, in provincia di Milano. Una delle due, 24 anni, è la prima che ha avuto il coraggio di denunciare.
Ma la vicenda non finisce qui. Domani verranno ascoltate altre due giovani. Anche loro accusano Sgroi di averle toccate nelle parti intime. Durante ecografie addominali, senza guanti, e senza motivo clinico. Gesti che secondo loro non avevano nulla di medico.
Nel frattempo, emergono nuovi casi. Altre cinque donne hanno denunciato episodi simili tra il 2012 e il 2016, nella zona della Bergamasca. Tutte hanno trovato il coraggio di parlare solo dopo l’arresto. E ora i fascicoli si accumulano.
Ma c’è di più. Due vecchie denunce contro lo stesso medico risalgono al 1988 e al 2010. In entrambi i casi le indagini furono archiviate. Nessuno le ascoltò. Nessuno fece nulla. E gli abusi, forse, sono continuati.
L’ex primario di Gastroenterologia nega tutto. È ai domiciliari. Ha 70 anni, è sposato e ha una figlia. Il giudice teme che possa inquinare le prove. E soprattutto teme che possa farlo ancora. Per questo ha deciso la custodia.
Le parole del gip sono dure. Parla di “spregiudicatezza” e “assenza di autocontrollo”. Sgroi avrebbe agito con troppa libertà. Avrebbe contattato le pazienti con disinvoltura. Avrebbe abusato della loro fiducia.
Intanto il prefetto di Cremona ha sospeso Sgroi dalla carica di sindaco. Il paese è sotto shock. La giustizia ora deve fare il suo corso. E ascoltare finalmente tutte le voci rimaste inascoltate per anni.
Fonte: Fanpage
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