Daniela Neza, 28 anni, è stata uccisa dal suo ex nel Savonese. Alla base dell’omicidio la non rassegnazione dell’uomo per la fine della loro relazione. L’omicida ha allertato lui stesso le Forze dell’Ordine, dopo aver commesso l’omicidio.
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Sono all’incirca le 2 della notte di sabato 6 maggio, quando la vittima, concluso il turno presso il ristorante dove lavorava, ha incontrato il suo ex fidanzato, il 27enne Safayou Sow, per parlare un’ultima volta della loro separazione.
I due, entrambi impiegati dello stesso locale, hanno iniziato a discutere per strada ma, al culmine di quest’ennesima lite, l’uomo, che aveva portato con sé una pistola, l’ha estratta, uccidendo con un colpo alla testa la giovane Daniela.
Questi, quindi, ha immediatamente allertato il 112, confessando di aver ucciso la donna. Sul luogo, oltre alle Forze dell’Ordine, sono accorsi anche i sanitari del 118; ma per la vittima non c’era ormai più nulla da fare.
Portato in caserma, l’omicida ha confessato immediatamente il delitto, ricostruendo la dinamica dei fatti: questi, infatti, sostiene che la donna gli abbia rivolto alcuni insulti durante la lite, ma è evidente che il motivo scatenante sia stata la non rassegnazione alla fine della loro storia.
Il 27enne è accusato di omicidio e di porto abusivo d’armi. La pistola con cui ha sparato, infatti, è una semiautomatica calibro 22 con matricola abrasa, arma illegale che è stata ritrovata nel bagaglio della sua auto. Il giovane sostiene di averla trovata dietro un cespuglio, ma questa versione non convince chi indaga.
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