Massimo Giletti, il conduttore televisivo di “Non è l’Arena”, ha espresso il suo disappunto per la chiusura del programma. Ha dichiarato che erano in preparazione tre puntate importanti e delicate sulla strage di via d’Amelio, Marcello dell’Utri e l’ex sottosegretario di Forza Italia D’Alì. Il proprietario di La7, Urbano Cairo, ha licenziato Giletti impedendogli di tornare alla Rai. Cairo ha negato qualsiasi forma di censura nei confronti di Giletti, nonostante il programma sia stato chiuso.
Durante l’audizione dei pubblici ministeri che indagano sulle stragi del 1993, Giletti ha menzionato una foto che gli era stata mostrata da Salvatore Baiardo. La foto ritraeva Silvio Berlusconi insieme a Giuseppe Graviano e al generale dei carabinieri Francesco Delfino. La giornalista del Fatto, Sandra Amurri, ha confermato che la chiusura della trasmissione è stata influenzata dalla linea editoriale del programma. Baiardo ha ammesso di aver ricevuto pagamenti per la sua partecipazione alla trasmissione, ma non c’è stata un’indagine al riguardo.
Giletti è stato interrogato dai pubblici ministeri come “persona informata sui fatti” sia a dicembre che a febbraio. Inoltre, un quotidiano ha rivelato che nel 1994 la Direzione investigativa antimafia aveva perquisito la casa di Giletti e scoperto la sua conoscenza con i boss di Brancaccio, le telefonate tra i fratelli Graviano e Dell’Utri e un incontro tra i padrini di Palermo e il braccio destro di Berlusconi.
Si attendono aggiornamenti per capire se il celebre programma di Giletti resterà chiuso.