Giancarlo Magalli condannato, dovrà risarcire Adriana Volpe. Lei lo rampogna: «Dovrai pagare»

17 Dicembre 2021 - 22:31

Giancarlo Magalli condannato, dovrà risarcire Adriana Volpe.  Lei lo rampogna: «Dovrai pagare»

Lo sfogo di Magalli: “Non devo pagare il risarcimento alla Volpe”. E fa una nuova allusione

La vicenda riguarda un’intervista del 22 novembre 2017, che Magalli rilasciò al settimanale “Chi” nella quale il conduttore parlò, tra le altre cose, del caso Weinstein, del movimento MeToo e del caso Brizzi. La Volpe in seguito all’intervista querelò il conduttore ritenendo che alcune allusioni e riferimenti, seppur non espliciti, la riguardassero direttamente e fossero riferiti a lei e alla sua carriera. «Per inciso – affonda Magalli nel suo post – nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista ed aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) ed il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…», conclude.

La risposta della Volpe non tarda ad arrivare….

Hai scritto cose false e come sempre screditanti. I giornali leggendo il tuo post hanno subito riportato titoli come “Magalli deve pagare solo una multa”, “Sono stato multato”. NO GIANCARLO SEI STATO CONDANNATO! Giancarlo con le tue azioni hai cambiato il corso della mia vita lavorativa ma forse non sai che sei riuscito a tirare fuori una forza che neppure io sapevo di

avere, l’ho tirata fuori per rispondere ai tuoi insulti, alle gravi allusioni e alle cattiverie gratuite che hai detto e scritto. È una battaglia che ho fatto per me, per mia figlia e per tutte le donne che sono vittime di soprusi e angherie sul lavoro. Leggendo il tuo post hai scritto: “Il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare), una provvisionale (che non devo

pagare) e le spese legali (che pagherò)” Beh, informati bene perché: Pagherai un mio risarcimento di 25 mila, ti ricordo è una provvisionale che va pagata perché è immediatamente esecutiva; Dovrai risarcire tutte le spese legali; Dovrai liquidarmi ulteriori danni che verranno quantificati dal giudice civile. Ora che l’autorità giudiziaria si è pronunciata, auspico che la RAI

faccia altrettanto, a tutela della sua immagine di TV pubblica. Oggi si è chiuso il caso giudiziario del Tribunale di Milano. Ci vediamo ad Aprile al Tribunale di Roma dove ancora pende per Te un rinvio a giudizio.Ad maiora!

 

La vicenda riguarda un’intervista del 22 novembre 2017, che Magalli rilasciò al settimanale “Chi” nella quale il conduttore parlò, tra le altre cose, del caso Weinstein, del movimento MeToo e del caso Brizzi. La Volpe in seguito all’intervista querelò il conduttore ritenendo che alcune allusioni e riferimenti, seppur non espliciti, la riguardassero direttamente e fossero riferiti a lei e alla sua carriera. «Per inciso – affonda Magalli nel suo post – nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista ed aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) ed il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…», conclude.

La risposta della Volpe non tarda ad arrivare….

Hai scritto cose false e come sempre screditanti. I giornali leggendo il tuo post hanno subito riportato titoli come “Magalli deve pagare solo una multa”, “Sono stato multato”. NO GIANCARLO SEI STATO CONDANNATO! Giancarlo con le tue azioni hai cambiato il corso della mia vita lavorativa ma forse non sai che sei riuscito a tirare fuori una forza che neppure io sapevo di

avere, l’ho tirata fuori per rispondere ai tuoi insulti, alle gravi allusioni e alle cattiverie gratuite che hai detto e scritto. È una battaglia che ho fatto per me, per mia figlia e per tutte le donne che sono vittime di soprusi e angherie sul lavoro. Leggendo il tuo post hai scritto: “Il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare), una provvisionale (che non devo

pagare) e le spese legali (che pagherò)” Beh, informati bene perché: Pagherai un mio risarcimento di 25 mila, ti ricordo è una provvisionale che va pagata perché è immediatamente esecutiva; Dovrai risarcire tutte le spese legali; Dovrai liquidarmi ulteriori danni che verranno quantificati dal giudice civile. Ora che l’autorità giudiziaria si è pronunciata, auspico che la RAI

faccia altrettanto, a tutela della sua immagine di TV pubblica. Oggi si è chiuso il caso giudiziario del Tribunale di Milano. Ci vediamo ad Aprile al Tribunale di Roma dove ancora pende per Te un rinvio a giudizio.Ad maiora!

 

La vicenda riguarda un’intervista del 22 novembre 2017, che Magalli rilasciò al settimanale “Chi” nella quale il conduttore parlò, tra le altre cose, del caso Weinstein, del movimento MeToo e del caso Brizzi. La Volpe in seguito all’intervista querelò il conduttore ritenendo che alcune allusioni e riferimenti, seppur non espliciti, la riguardassero direttamente e fossero riferiti a lei e alla sua carriera. «Per inciso – affonda Magalli nel suo post – nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista ed aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) ed il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…», conclude.

La risposta della Volpe non tarda ad arrivare….

Hai scritto cose false e come sempre screditanti. I giornali leggendo il tuo post hanno subito riportato titoli come “Magalli deve pagare solo una multa”, “Sono stato multato”. NO GIANCARLO SEI STATO CONDANNATO! Giancarlo con le tue azioni hai cambiato il corso della mia vita lavorativa ma forse non sai che sei riuscito a tirare fuori una forza che neppure io sapevo di

avere, l’ho tirata fuori per rispondere ai tuoi insulti, alle gravi allusioni e alle cattiverie gratuite che hai detto e scritto. È una battaglia che ho fatto per me, per mia figlia e per tutte le donne che sono vittime di soprusi e angherie sul lavoro. Leggendo il tuo post hai scritto: “Il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare), una provvisionale (che non devo

pagare) e le spese legali (che pagherò)” Beh, informati bene perché: Pagherai un mio risarcimento di 25 mila, ti ricordo è una provvisionale che va pagata perché è immediatamente esecutiva; Dovrai risarcire tutte le spese legali; Dovrai liquidarmi ulteriori danni che verranno quantificati dal giudice civile. Ora che l’autorità giudiziaria si è pronunciata, auspico che la RAI

faccia altrettanto, a tutela della sua immagine di TV pubblica. Oggi si è chiuso il caso giudiziario del Tribunale di Milano. Ci vediamo ad Aprile al Tribunale di Roma dove ancora pende per Te un rinvio a giudizio.Ad maiora!

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