All’ospedale Sant’Orsola di Bologna, lo scorso 18 giugno, un bambino di meno di due anni è morto. La famiglia del bambino, assistita dallo Studio3A-Valore Spa, società specializzata nel
risarcimento danni a tutela dei cittadini, ha presentato un esposto chiedendo di approfondire eventuali responsabilità dei medici che lo hanno avuto in cura al Bufalini di
Cesena e al Sant’Orsola, dove era stato infine trasferito. La Procura, con il pm Marco Forte, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, disponendo l’autopsia per far
luce sulle cause del decesso. Il piccolo, che avrebbe compiuto due anni a luglio, è morto il 18 giugno. Lunedì 15, secondo l’esposto, aveva una febbricola e da lì in poi le sue condizioni
sono peggiorate: febbre alta, tremori, vomito. Nel pomeriggio di mercoledì 17, dopo averlo portato al mattino dalla pediatra che aveva riscontrato placche alla gola prescrivendogli un
farmaco, i genitori hanno deciso di portarlo al pronto soccorso del Bufalini, dove è stato subito ricoverato in Pediatria e poi le sue condizioni sono precipitate. Tra i punti segnalati dalla
famiglia, un presunto ritardo nel trasporto da Cesena a Bologna, dove il bambino sarebbe arrivato il 18 in condizioni disperate per morire prima di essere sottoposto a un’operazione.
«A Bologna ci hanno detto che, se solo fosse arrivato con un po’ più di forza, se solo avessero avuto un po’ di tempo in più, forse sarebbero riusciti a salvarlo – ha detto la madre del
bambino, in una dichiarazione diffusa da studio3A – Chiediamo di capire di cosa è morto nostro figlio, al Bufalini i medici brancolavano nel buio, e soprattutto perché non l’hanno
condotto subito al Sant’Orsola. È stata una negligenza? Diversamente, sarebbe ancora vivo?». La direzione sanitaria del Bufalini, attraverso l’Ausl Romagna, ha espresso
«innanzitutto il più profondo cordoglio alla famiglia», confermando «massima disponibilità e piena collaborazione all’autorità giudiziaria nella consapevolezza di aver fatto tutto il possibile».