Più di un mese fa iniziava il cessate il fuoco promosso da Trump tra Israele e Hamas: una tregua da attuarsi in più punti e che avrebbe dovuto consentire, da un lato, l’accesso degli aiuti umanitari e la fine dei bombardamenti e, dall’altro, la consegna degli ostaggi. Tuttavia, sono oltre 200 le vittime palestinesi uccise da Israele dall’inizio di questa tregua apparente.
Secondo quanto riportato da molti media internazionali, tra cui Al Jazeera, Israele ha violato la tregua su una base quotidiana violando il patto di pace, nel periodo tra il 10 ottobre e il 10 novembre, circa 282 volte. Tra le violazioni riportate nei documenti del Media Office di Gaza, nel periodo indicato, Israele avrebbe sparato ai civili circa 88 volte, bombardato la striscia di Gaza 124 volte, demolito case dei palestinesi in 52 occasioni.
Il piano di pace è stato proposto dagli USA il 29 settembre ed è entrato in vigore il 10 ottobre con cerimonia di firma in Egitto il 13 ottobre. Nella sola giornata del 29 ottobre, Israele ha ucciso 109 persone, di cui 52 bambini, dopo una sparatoria a Rafah che aveva portato alla morte di un soldato israeliano.
Secondo i dati pubblicati dal World Food Programme solo metà del cibo umanitario richiesto sta raggiungendo Gaza, mentre le associazioni umanitarie palestinesi hanno denunciato che solo un quarto degli aiuti umanitari previsti dal cessate il fuoco è stato consegnato.
Fonte: AlJazeera