Oggi, il ministero della Transizione ecologica ha rivelato i dettagli del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale. L’obiettivo è di «ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo e comunque di ridurre l’uso del gas in generale» dalla seconda metà del 2024.
Tra i punti del Piano, vi è innanzitutto una stretta sui riscaldamenti. Il regolamento del Mite afferma: «I limiti di esercizio degli impianti termici sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di un’ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione».
Inoltre si introdurranno delle fasce regionali per i tempi di accensione dei riscaldamenti. In zona A, saranno accesi per un massimo di cinque ore giornaliere dall’8 dicembre al 7 marzo. Per la zona B, un massimo di 7 ore giornaliere dall’8 dicembre al 23 marzo. Alla zona C spetta un massimo di 9 ore giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo. Mentre alla zona D, un massimo di 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile. E per concludere, in zona E, per un massimo di 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile.
Il riscaldamento verrà ridotto anche di un grado: da 20 a 19 per abitazioni ed edifici pubblici, da 18 a 17 per le attività industriali. Fanno eccezione luoghi come ospedali e case di ricovero. Per tutti gli altri, sarà compito dei cittadini rispettare le misure, e verranno effettuati controlli a tappeto.
Il risparmio previsto è «di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi)».
Per l’energia elettrica, il governo punta sulla produzione a carbone e olio delle centrali esistenti. Sono misure «per aumentare la produzione di energia elettrica rinnovabile e di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) attraverso l’accelerazione delle procedure di installazione e il supporto agli investimenti, anche tramite le riforme e le risorse previste nel PNRR». A queste si aggiungono delle «misure comportamentali» da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione.
Tra i consigli previsti: abbassare la temperatura dell’acqua in casa e fare docce più brevi, abbassare il fuoco dopo l’ebollizione dell’acqua in cucina, avviare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e staccare le spine elettriche quando gli elettrodomestici non sono accesi. E infine, per chi è possibile, sostituire gli elettrodomestici e i climatizzatori ad alto consumo con apparecchi più efficienti, installare pompe di calore elettriche al posto delle caldaie a gas e pannelli solari termici per produrre acqua calda. Con queste misure, si risparmierebbero 8,2 miliardi di metri cubi di gas.
Per l’inverno, nessun allarme in vista. Secondo il governo, all’1 settembre, il livello di riempimento ha toccato l’83%. Valore in linea con gli obiettivi del governo e, «fondamentale per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare il prossimo inverno».