Ieri l’Unione europea ha approvato un nuovo piano di emergenza per fronteggiare l’eccessivo consumo di gas.
Tra le ipotesi si annoverano: i termosifoni a 19 gradi, un coprifuoco per l’illuminazione pubblica e la chiusura anticipata delle attività commerciali.
I 27 membri dell’UE potranno così distaccarsi energeticamente dalla Russia. In base al gas esportato, il risparmio varia da Paese a Paese.
L’Italia dovrà risparmiare il 7% rispetto alla media annua degli ultimi 5 anni.
Il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani afferma: «Noi abbiamo già previsto un piano di risparmio che è uguale o superiore a questo numero. Per quanto riguarda agli italiani, cambierà davvero molto poco».
Il risparmio richiesto sarà pari a 4-5 miliardi di metri cubi di gas. Dovrà essere attuato tra il 1° agosto e il 31 marzo 2023.
Secondo i dati Terna, il 50% dell’elettricità viene prodotta proprio con il gas. Potrebbe essere quindi necessario abbassare di circa 2 gradi i riscaldamenti delle abitazioni.
Circa l’energia elettrica, l’ipotesi è che i Comuni spengano fino al 40% dei lampioni, e si valuta anche l’idea di chiudere gli uffici pubblici alle 17 e 30, i negozi alle 19 e i locali alle 23. Ogni nazione europea dovrà presentare un piano nazionale entro settembre.
Il governo ritiene che «entro l’inizio dell’inverno sarà quasi indipendente» da Mosca, «ed entro l’anno prossimo la situazione sarà piuttosto sicura, senza alcuna dipendenza dalle forniture russe».
Al termine del Consiglio affari energia di ieri, Cingolani ribadisce riguardo la riconversione degli impianti a gas: «Non riconvertiamo niente, il nostro piano è già stato fatto a maggio. Utilizziamo le nostre centrali a carbone ancora in funzione un po’ più di quello che avevamo previsto, quindi fra i 12 e i 24 mesi indipendentemente dalla situazione». Secondo Cingolani, l’impatto ambientale «è ampiamente compensato dalla crescita delle rinnovabili».
Gas, nuovo piano dell’UE: verso l’indipendenza dalla Russia
27 Luglio 2022 - 14:32
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