“Ho constatato la solita nota dolente: la mancanza di medici sia specialisti in psichiatria sia in medicina generale. Nella REMS di San Nicola Baronia, nelle carceri
avellinesi e nell’articolazione psichiatrica presso la casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi. È una piaga irrisolta, denunciata con particolare
dovizia anche dalla Magistratura di Sorveglianza presso il Tribunale di Avellino al Ministro della Giustizia. Il tema della salute mentale in carcere, cioè
dei detenuti con problematiche psichiatriche anche gravi, necessita di una equipe multidisciplinare perché tali reclusi o internati rischiano di vivere una
doppia reclusione”, così Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale, dopo la visita effettuata oggi alla REMS di San
Nicola Baronia e al carcere di Sant’Angelo dei Lombardi.
Nella residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezze, accompagnato dal
direttore dott. Berniero Ragone, ha fatto visita ai 20 internati (di cui 19 hanno già ricevuto la vaccinazione) ascoltando le loro storie di vita e le critiche che hanno
manifestato nei confronti del cibo proveniente dall’esterno. Ciambriello ha ricevuto la stessa critica dai ristretti della REMS di Calvi Risorta: “Ritengo che
in queste strutture una cucina interna autonoma possa aumentare le relazioni così da far vivere un clima familiare”. Il garante campano ha anche donato delle
pitture utili alla realizzazione di murales sia all’interno della struttura sia presso il piccolo centro cittadino.
Subito dopo si è recato presso l’istituto
penitenziario di Sant’Angelo dei Lombardi dove oggi sono stati vaccinati 96 detenuti e 8 agenti, mentre ad Ariano Irpino 132 e a Bellizzi 130. Venerdì prossimo
continueranno le vaccinazioni nel carcere di Avellino e saranno vaccinate le 9 donne recluse nell’ICAM di Lauro. Il garante ha visitato l’articolazione psichiatrica dove
su sette posti disponibili uno solo era occupato. Ha poi incontrato e dialogato con una delegazione di detenuti.
Ciambriello così conclude “ho apprezzato la
scelta della dott.ssa Maria Morgante per aver deciso per i detenuti sia il vaccino monodose sia il vaccino Pfizer per gli utenti fragili. Ancora una volta a
Sant’Angelo dei Lombardi ho verificato con mano che è un carcere modello dove anche le relazioni umane agenti-personale educativo-operatori socio-sanitari- detenuti sono
significative realizzando così il volto costituzionale della pena con finalità rieducativa”.