Garante Campano detenuti Ciambriello, il convegno: “La riforma Cartabia tra efficientismo e garanzie”

1 Dicembre 2022 - 22:23

Garante Campano detenuti Ciambriello, il convegno: “La riforma Cartabia tra efficientismo e garanzie”

 domani 02 dicembre il convegno a Napoli

L’evento, organizzato dal Garante campano Ciambriello insieme alla Conferenza nazionale dei Garanti, si pone come una riflessione a più voci sul futuro della riforma destinata a cambiare il funzionamento della giustizia.

“La riforma Cartabia tra efficientismo e garanzie”: è questo il titolo del convegno in programma domani, 2 dicembre 2022, dalle ore 9:30, presso l’Aula Auditorium – Torre C3 del Centro direzionale di Napoli.

Una giornata di studio, divisa in due sessioni: la mattinata interamente dedicata ad una riflessione a più voci sulla riforma Cartabia, in tutti i suoi punti salienti, finalizzata a interrogarsi e offrire spunti alla politica sulla sua completa attuazione, anche alla luce del rallentamento e del rinvio della stessa, a seguito dell’insediamento del Governo

Meloni. Il pomeriggio, invece, ha come focus la giustizia riparativa, la riconciliazione tra vittima e reo attraverso un percorso di mediazione penale.

All’evento, in qualità di relatori, prenderanno parte professori universitari, magistrati e porteranno la loro esperienza alcuni dei Garanti italiani delle persone private della libertà personale e appartenenti del Terzo settore.

Il Garante Ciambriello: «Un importante momento di confronto sulla spinta riformatrice avviata dalla riforma Cartabia, che adesso ha subito un rallentamento. Proprio per questo ho ritenuto doveroso ritrovarci intorno ad un tavolo, perché le idee, anche contrastanti, se condivise divengono proposte, che indirizziamo a chi, da oggi in poi, si

troverà ad occuparsi di giustizia e che dovrà tenere conto di questo nuovo vento di speranza che aveva iniziano a spirare con la riforma Cartabia. Nel nostro Paese, quando si parla di giustizia, di esecuzione penale, di privazione della libertà personale e di carcere, bisogna fare i conti con una cultura, che, ahimè, negli anni è stata impregnata di populismo. Bisogna invertire la rotta, così da preparare la collettività ad abbracciare con convinzione il cambiamento della giustizia, che non è più rinviabile»