Furbetti del Reddito di Cittadinanza. Scovati 35 abusivi in Campania: «Hanno sottratto 103mila euro di sussidi»

15 Gennaio 2020 - 12:51

Furbetti del Reddito di Cittadinanza. Scovati 35 abusivi in Campania: «Hanno sottratto 103mila euro di sussidi»

Furbetti del Reddito di Cittadinanza. Scovati 35 abusivi in Campania: «Hanno sottratto 103mila euro di sussidi»

«Abusivi» del reddito di cittadinanza, i casi aumentano. Nel bilancio dell’attività 2019 dell’Ispettorato del lavoro di Napoli figurano 35 beneficiari del sussidio che avevano già un’occupazione e ammonta a 103mila euro – dallo scorso mese di luglio – il totale dei sussidi percepiti indebitamente.

Tra gli altri dati contenuti nel bilancio 2019, emergono le verifiche effettuate in 4467 aziende: oltre la metà è risultata irregolare, un dato in linea con gli anni precedenti. Sono stati 570 i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale emessi, per la presenza di lavoratori in nero in una percentuale pari o superiore al 20 per cento del totale della forza lavoro.

Per il reddito di cittadinanza è ancora in corso la fase 2, con l’avviamento al lavoro di una parte dei beneficiari del sussidio, a seguito dei colloqui presso i Centri per l’impiego. A Napoli e provincia coloro che sottoscriveranno il Patto per il Lavoro sono poco più del 30 per cento del totale della platea dei beneficiari. Un dato piuttosto simile alla media nazionale, dove gli idonei sono 791mila su 2,4 milioni di percettori della misura (dati Anpal). Risulta più elevata, invece, la percentuale di coloro che dovranno sottoscrivere i Patti per l’inclusione sociale.

Si tratta dei soggetti giudicati inidonei per l’avviamento verso un percorso lavorativo – perché poco qualificati e con un background considerato insufficiente – e perciò vengono indirizzati verso i progetti di pubblica utilità dei Comuni di residenza, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, per almeno otto ore settimanali, fino aun massimo di 1». Ma i progetti dei Comuni restano da definire. Nei municipi di Napoli e provincia è tutto fermo.

«La situazione è più grave da noi – spiega il segretario generale di Fp- Cisl, Lorenzo Medici- a causa degli organici inadeguati dei Comuni. I servizi sociali sono inesistenti cosicché mancherà la presa in carico». Il risultato è che l’obbligo di lavoro nei progetti di pubblica utilità previsto per i beneficiari del sussidio, che non ritenuti idonei al Patto per il Lavoro, rischia di non poter essere rispettato a causa di queste carenze strutturali.

E così, con la sottoscrizione del patto per l’inclusione sociale, molti continueranno a percepire il sussidio senza nemmeno aderire ai progetti di pubblica utilità. Il territorio di Napoli e provincia resta il primo in Italia per il numero di nuclei familiari percettori del sussidio. Sono in tutto 107.879, per un totale di 344mila persone coinvolte, cui si aggiungono gli 11mila nuclei che percepiscono la pensione di cittadinanza.

(IlMattino)