Enrico Placido Sergi, l’uomo colpito a martellate in testa dal figlio e trovato in una pozza di sangue sotto casa sua alla fine di aprile, non ce l’ha fatta. È deceduto nelle scorse ore all’ospedale Cto di Torino dove era ricoverato da quel terribile 29 aprile.
L’uomo di 71 anni, ricoverato in condizioni serie a causa delle ferite riportate nell’aggressione. È sottoposto a un intervento chirurgico, non si è mai ripreso fino alla sua morte avvenuta nella notte tra domenica e lunedì.
Con la sua morte, la posizione del figlio, Raffaele Sergi, reo confesso dell’aggressione, si aggrava. Ora potrebbe essere accusato di omicidio.
Dopo una brevissima fuga dal luogo dell’aggressione, Raffaele Sergi è in arresto e ha ammesso l’attacco al genitore. L’aggressione è scaturita dai litigi sempre più frequenti tra i due a causa della malattia neurodegenerativa di Enrico e l’impossibilità di gestire la situazione dopo la diagnosi.
Raffaele Sergi, 45 anni, non viveva con i genitori ma in un appartamento vicino, e spesso si recava da loro per aiutarli. Ha rivelato alla polizia di aver colpito il padre per via dell’esasperazione causata dalla situazione. Le frequenti liti con il padre erano diventate inevitabili.
Secondo quanto raccontato da Raffaele, quella mattina stava accompagnando il padre a prendere il giornale nel cortile, come faceva di solito, quando è stato colto da un accesso di ira e ha sferrato le martellate. Hanno trovato il 71enne a terra da un vicino di casa che stava uscendo con l’auto dal cortile.
Dopo una breve indagine, la polizia ha fermato Raffaele poco lontano dal luogo dell’aggressione, ancora sporco di sangue mentre vagava in stato confusionale. L’uomo ha confessato immediatamente e quindi l’hanno arrestato per tentato omicidio.
Fonte: Fanpage
