Picchiato e frustato perché faceva i capricci. Questo è quanto sarebbe successo in Sicilia, dove un bambino di soli cinque anni sarebbe stato reiteratamente picchiato dalla madre, una donna di 28 anni, e dalla zia, di cui si è poi scoperto che non avesse alcun legame di parentela col piccolo. Entrambe le donne sono nigeriane con regolare permesso di soggiorno in Italia.
Le due donne avrebbero ripetutamente esercitato delle violenze ai danni del piccolo, a causa di qualche capriccio e qualche marachella.
La Procura di Catania ha provveduto al fermo. I reati contestati alle due donne sarebbero maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate. Le indagini sulla situazione erano state avviate il 14 febbraio. Infatti, la dirigente della scuola dell’infanzia che frequenta il piccolo, si sarebbe accorta dei segni, evidenti, delle violenze subite dal bambino. La segnalazione parlava infatti di un “bambino di 5 anni con evidenti frustate nella schiena e sulle gambe”.
Il piccolo quindi, anche come sostiene la Procura: “presentava incontrovertibili segni di reiterate violenze”. In ospedale, i medici hanno potuto riscontrare la presenza di alcuni segni sulla pelle a forma di U, evidenti escoriazioni causate dai colpi di frusta. Il bambino avrebbe anche parlato con i medici e con la polizia ed avrebbe riferito loro di “essere stato percosso dalla zia (…) diverse volte tramite un cavo nero (…) di ricarica della bicicletta elettrica di proprietà della madre (…) raccontando più volte che questi segni sarebbero stati provocati dalla zia dinnanzi a disobbedienze”.
Dalle indagini, quindi, è emerso che le sevizie sono state condotte solo dalla zia con l’utilizzo di alcuni cavi elettrici. Le violenze sarebbero avvenute in presenza della madre, che però “non si adoperava per evitarle, per impedirle o per segnalarle ai preposti organi istituzionali al fine di scongiurarne ogni possibile reiterazione”.
Fonte: Fanpage.it
