“Morire lavorando non è più una notizia in Italia, già oltre 1000 morti quest’anno, e l’USB non ritiene che siano frutto della cattiva sorte ma una conseguenza di controlli preventivi assenti, un sistema di lavoro basato su ritmi frenetici ed una legislazione inadeguata alla gravità della situazione che si reitera di anno in anno senza che la politica intervenga con decisione e fermezza”.
Questa è la nota presentata dal sindacato USB,a seguito della morte di Franco d’Alessandro,corriere di Amazon,41enne, ucciso ieri ad Ortona da un malore mentre cercava di spostare il furgone dal fango.
“Per la politica – si legge ancora nel comunicato di USB – non è più tempo di tergiversare e rifugiarsi in frasi di circostanza quando accadono tragedie simili, non è normale morire. È urgente affrontare anche il tema dei ritmi e carichi di lavoro che aumentano il rischio di incidenti e quello della logistica è un settore molto sensibile a tutto ciò, e noi pensiamo che si sia superato il limite perché troviamo assolutamente non prioritario consegnare prodotti di secondaria necessità anche nei giorni festivi e alla domenica. La morte di Franco D’Alessandro, come quella di tutte le vittime sul lavoro, non deve rimanere una notizia giornalistica che finisce nel dimenticatoio tra alcuni giorni, la politica deve comprendere che il tempo è scaduto e servono fatti concreti”.
Come riferisce l’Adnkronos, l’uomo, mentre era al lavoro, si è ritrovato in un fossato impraticabile. Il mezzo su cui viaggiava per fare consegne si è fermato e lui nel tentativo di farlo ripartire e di venire fuori da quella situazione, si sarebbe sentito male. È riuscito comunque ad allertare i soccorritori e a chiedere aiuto col telefonino. Ma poi, purtroppo, è deceduto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale Compagnia, i vigili del fuoco e i sanitari del 118.
Fonte: fanpage