Il giovane Francesco Pio Maimone aveva dei sogni per il futuro: aprire una pizzeria e diventare imprenditore grazie al progetto “Resto al sud”. Nel frattempo, lavorava come cameriere in una pizzeria e cercava di trovare lavoro come muratore. Questo è il ritratto che sua madre e sua zia tracciano di lui, un ragazzo d’oro, un lavoratore instancabile che amava la vita e che aveva tanto da dare al mondo.
Ma la sua vita è stata stroncata da una notte di follia omicida. Un gruppo di ragazzi, estranei alla sua cerchia di amici, lo ha ucciso senza un motivo apparente. Una macchia sulla scarpa è stata sufficiente per scatenare la loro furia omicida, che ha colpito al petto Francesco Pio, privandolo di tutto ciò che aveva da vivere e da offrire.
Questa tragica vicenda ha scosso la comunità di Napoli e di tutta l’Italia, che si chiede come sia possibile morire per una macchia sulla scarpa. La risposta è semplice: la violenza gratuita e insensata, che sembra aver preso il sopravvento in molte parti del mondo. È una violenza che non ha un motivo, che colpisce chiunque, ovunque e in qualsiasi momento. Una violenza che ci costringe a riflettere su cosa stiamo diventando come società, su quali sono i nostri valori e su come possiamo difenderli.
In questo momento di grande dolore e sconcerto, la famiglia e gli amici di Francesco Pio chiedono giustizia per lui e per tutti i giovani di Napoli morti senza un motivo.
La richiesta dei familiari
Chiedono che si faccia luce su questa vicenda, che si individuino i colpevoli e che siano puniti secondo la legge. Ma chiedono anche qualcosa di più: chiedono che si lavori per prevenire la violenza, che si educano i giovani alla cultura della pace e del rispetto reciproco, che si dia loro la possibilità di realizzare i loro sogni e di dare un contributo positivo alla società.
Fonte:il Mattino