Francesco Viglietti torna in scena con “Ll’aria s’adda cagnà”

8 Ottobre 2020 - 20:46

Lo spettacolo, con musica dal vivo, è un monologo accorato e passionale attraverso il quale, il protagonista, racconta con dovizia di particolari tutto ciò che si cela dietro quel nomignolo, quella diversità che oggi non pesa più come un fardello, ma che porta con orgoglio e libertà. Infatti, come lui stesso afferma, è stato cresciuto da tre donne: una madre troppo assente, una zia prostituta e la Madonna unica consolatrice. Non poteva quindi non impregnarsi di un universo femminile così variegato e oscuro. Non riconosce subito la sua vera essenza che manifesta solo attraverso la sua estrosità e joie de vivre. Ma la vita si sa, prima o poi ti costringe a smascherarti: un bacio, rubato, scatena in lui demoni tenuti a bada fino a quel momento. Da qui la rinascita.

La musica è sempre stata la sua compagna di vita e nello spettacolo spesso supporta o addirittura sostituisce, sintetizza i suoi pensieri e i ricordi. A cantarle sarà proprio lui, Francesco Viglietti, e a suonarle riarrangiate sarà un trio di grandi musicisti napoletani: Domenico Fiscale batteria e percussioni, Luigi Tirozzi piano elettrico e fisarmonica e Pasquale Termini al violoncello. Lo spettacolo ha un impianto scenico molto esile: un bancone di un bar, una pedana per i musicisti e qualche tavolino. La durata è di un’ora e dieci circa (atto unico). I costumi sono di Mariagrazia Nicotra, le scene sono disegnate da Martina Gallo e realizzate da Laboratori Flegrei e la regia di Pietro Pignatelli.

Francesco Viglietti

Breve biografia

Nasce a Napoli, nel cuore del quartiere Santa Lucia, la città influenza fortemente la sua personalità artistica che si completa all’Accademia d’arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli. In seguito ha arricchito la sua formazione con altri laboratori e stage di teatro musicale e di prosa.

Sotto la guida del regista Tato Russo e della produzione del Teatro Bellini, esordisce in produzioni di successo come Masaniello, Tre cazune furtunate, Gran varietà, Gli innamorati.

Tanti e importanti sono stati gli incontri artistici, come quello col maestro Bruno Garofalo nello spettacolo musicale Novecento Napoletano; La signora delle mele, con Marisa Laurito e Giuseppe Zeno; Il compleanno di Baudelaire. Con il regista Luciano Melchionna ha preso parte allo spettacolo Dignità autonome di prostituzione. È stato poi coprotagonista nel musical “Musicanti”, con le canzoni di Pino Daniele (in scena l’ultima band del grande bluesman) poi nella storica commedia popolare La Cantata dei Pastori, di e con Peppe Barra. Da Orlando Forioso è stato diretto in Montedidio, di Erri De Luca e ne Le Poly phoniques Corse. Con la regista Laura Angiulli ha portao in scena  Pescatori, di Raffaele Viviani.

Attore e cantate versatile, dal 2006 recita e canta al fianco di: Lina Sastri, Eugenio Bennato, Federico Salvatore e tanti altri. È stato diretto in vari concerti e spettacoli da Maestri di fama internazionale quali Nicola Piovani, Antonio Sinagra e Jean-Claude Acquaviva. Oggi è Teresì nello spettacolo di cui è anche autore con Pietro Pignatelli, dal titolo Ll’aria s’adda cagnà.

Pietro Pignatelli

Breve biografia

Attore, cantante, regista e narratore. In più di vent’anni di carriera, si è espresso in qualsiasi forma artistica. La sua formazione inizia partecipando a diversi laboratori teatrali, sotto la guida del suo maestro Renato Carpentieri, frequentando anche l’Accademia di arte drammatica al Teatro Bellini di Napoli e studiando canto con il soprano Elisa Turlà. Dal 1996 si pone davanti all’occhio della macchina da presa come protagonista di cortometraggi e spot pubblicitari (divertente quello a puntate al fianco di Luciano Pavarotti), ma anche a quello delle telecamere in programmi televisivi e serie quali “La canzone del secolo”;“La squadra”; “Camera cafè” fino ad arrivare a “Mare fuori”. La più significativa e duratura esperienza televisiva è come conduttore del noto programma per i giovanissimi “L’albero Azzurro” (su Rai 1, dal 1998 al 2003). Il cinema lo vede presente al momento solo di poche, ma significative occasioni: come doppiatore nel film musical “Il fantasma dell’opera” (2004 – Regia J. Schumacher, in cui dà la voce e il canto al protagonista Raoul); come protagonista del film “Il sogno nel casello” (2009, regia di Bruno de Paola) per cui riceve, dalle mani di Francis Ford Coppola, il premio come miglior attore protagonista Made in Italy al BAF Festival. E sempre come protagonista del film di Pasquale Marrazzo “Te lo dico pianissimo” (2018). Collabora con la Kaos Produzioni e la Master Program Comunicazioni, con cui realizza in Voice over diversi documentari, spot aziendali e istallazioni multimediali di vario tipo. E con la SDA per alcuni doppiaggi di cartoni animati. E’ disponibile in digital download il doppio cd “Quante Storie”, 28 brevi fiabe su temi di attualità, da lui recitate e cantate. Attualmente è impegnato nella realizzazione di una serie di audiolibri per la Mondadori. E’ noto al largo pubblico soprattutto per la partecipazione, da protagonista e coprotagonista, a grandi musical tra cui “Grease” e “Pinocchio”, con la compagnia della Rancia; “Scugnizzi”, di Claudio Mattone; “Il Pianeta Proibito”, con la regia di Luca Tommassini; “Eppy, l’uomo che ha costruito il mito dei Beatles”, di Romy Padovano. E’ stato l’unico italiano protagonista del musical israelo-indiano “Bharati”. E poi ancora “Sugar – A qualcuno piace caldo”; “Turandot, la regina di ghiaccio”, in cui per la terza volta è accanto a Lorella Cuccarini. È stato il mitico Uncino in “Peter Pan, il musical”, sia in Italia che all’estero e il passionale Dummì in “Musicanti”, il musical con le canzoni di Pino Daniele. Pietro dunque frequenta molto di più il palcoscenico e dedica tempo ed energia anche a spettacoli di teatro civile con temi attualissimi: con l’amico e autore Angelo Ruta e il compositore Angelo Giovagnoli, dà volto e voce a tre figure distinte, ma forti, conosciute e non, del nostro tempo: in “Vincent” veste i panni del grande Van Gogh nei mesi trascorsi nell’ospedale di igiene mentale di Saint Remy de Provence; in “T’amo senza sapere come” è il poeta maledetto Dino Campana che ama e si dispera per la scrittrice Sibilla Aleramo; nell’appassionato monologo “Il Poeta Volante” ripercorre la curiosa storia di un eroe italiano poco conosciuto, il poeta Lauro de Bosis. Collabora inoltre con l’associazione IL RAMO di Lodi per la realizzazioni di laboratori, performance e spettacoli sempre di teatro civile come “Cantico degli invisibili” e “A pochi passi dal cielo”. Inoltre con il regista Enrico Maria La Manna ha interpretato “Laramie Project”; con il regista Pasquale Marrazzo “Prometeo incatenato – The uman passion”; con la regista Laura Angiulli “Medea di Porta Medina”. Attualmente porta in giro per l’Italia due monologhi teatrali: “Novecento”, di Alessandro Baricco e “Zhivago Story, il libro che non doveva essere scritto”, di Angelo Ruta

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