Francesco, massacrato di botte in carcere muore dopo due mesi di agonia

12 Dicembre 2025 - 9:04

Francesco, massacrato di botte in carcere muore dopo due mesi di agonia

Francesco Valeriano, 45 anni, è morto nelle scorse ore dopo mesi di agonia. Ignoti lo avevano massacrato di botte nel carcere di Rebibbia a fine giugno, mentre stava scontando una pena di due anni e mezzo. L’uomo, originario di Fondi, era arrivato nel penitenziario romano solo da un mese e mezzo, dopo un periodo nell’istituto di Cassino.

I soccorritori lo hanno trovato agonizzante in cella e lo hanno trasferito d’urgenza al policlinico Umberto I. Lì i medici gli hanno diagnosticato gravi lesioni cerebrali e lo hanno sottoposto a una tracheotomia. Da quel momento, la sua vita è cambiata radicalmente.

Durante l’estate, Valeriano è rimasto ricoverato in ospedale. A settembre, tuttavia, sembrava mostrare piccoli segni di miglioramento. Per questo motivo è partita la ricerca di una clinica adatta alla sua riabilitazione, come spiegato dal legale della famiglia, l’avvocato Antony Lavigna. Nonostante ciò, Valeriano non è mai arrivato in nessuna struttura riabilitativa.

Al contrario, è stato trasferito più volte, da un ospedale all’altro, ogni volta più lontano dalla famiglia. Nel frattempo ha perso peso, ha lamentato continui dolori alla testa e ha manifestato un crescente malessere. Dopo un periodo in una struttura privata di Monte Compatri, sabato scorso i sanitari lo hanno portato in condizioni critiche al policlinico di Tor Vergata. Da quel momento l’ansia dei familiari è aumentata fino a quando, ieri mattina, l’uomo è morto per cause che restano ancora da chiarire.

L’aggressione, avvenuta in una struttura chiusa e sotto la custodia dello Stato, continua a sollevare molte domande. Secondo l’avvocato Lavigna, individuare i responsabili “non dovrebbe essere troppo complicato”, dato il contesto in cui si è verificato il pestaggio. Gli inquirenti avrebbero già identificato alcuni autori materiali, ma le indagini puntano anche a chiarire se altre persone — interne o esterne alle istituzioni — possano aver avuto un ruolo nella vicenda.

Le autorità hanno aperto immediatamente un’inchiesta. Gli investigatori vogliono capire chi abbia ridotto in fin di vita il quarantacinquenne e se eventuali omissioni o negligenze di terzi abbiano contribuito all’esito dell’aggressione. Se gli accertamenti confermeranno che la morte di Valeriano deriva direttamente dal pestaggio di giugno, la posizione dei responsabili potrebbe aggravarsi ulteriormente.

fonte fanpage

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