L’ultima giornata del Forum Ambrosetti di Cernobbio è stata piena di episodi divertenti, toccanti, ma anche di litigi.
Si inizia con Renato Brunetta, che ha dichiarato alla platea: «Ho preferito continuare a fare questo mestiere ancora per due mesi e poi tornare a fare il mio vecchio mestiere, quello di professore, siccome ho le idee confuse anche io… Il mio spirito di volontà è quello di continuare a dare una mano al mio Paese, anche senza essere in Parlamento». E ammette: «È stata una decisione non facile, dolorosa… però come le decisioni non facili e dolorose penso sia foriera di cose buone. Un momento di verità ognuno deve farlo prima dentro se stesso, e poi chiederlo al Paese».
Successivamente, il direttore del Corriere Luciano Fontana passa la parola a un nuovo relatore: «Andiamo avanti…». E interviene Matteo Salvini, seduto vicino a Enrico Letta: «Sereni». Immediato è il richiamo all’«Enrico, stai sereno» di Matteo Renzi. «Ma nooo… non lo dicevo per lui, stavo parlando del derby», replica Salvini.
Antonio Tajani, invece, accusa Calenda di aver cambiato diverse casacche prima di dargli del «falso». Il tutto si risolve alla toilette, dove il leader di Azione dice a Tajani: «Vengo a farla accanto a te per fare pace». «Ma no, nulla di personale…» ribatte il coordinatore di Forza Italia.
Calenda racconta inoltre di alcuni momenti di difficoltà vissuti da Matteo Renzi: «Quando ha parcheggiato l’aereo di Stato italiano vicino a quello, lungo il doppio, del presidente francese Hollande. E quando, alla Casa Bianca, si è trovato a fare la pipì accanto a Obama».
Invece, Giuseppe Conte ha avuto difficoltà a farsi sentire a distanza: il suo intervento è scandito da alcuni brevi blackout.
Infine, durante il turno di Salvini, questi ha esordito: «Parto da quello di cui avete discusso e mi permetto di farlo con qualche slide». La sorpresa è anche di Giorgia Meloni: «Le slide? Ma come?». «Poca spesa, tanta resa», risponde. E mentre Salvini parla delle sanzioni alla Russia, sostenendo che «possono danneggiare più i sanzionati che i sanzionatori», Meloni abbassa la testa e si mette le mani sugli occhi.