Nella notte tra il 10 e l’11 dicembre, una bomba è esplosa davanti alla pizzeria “Passione Culinaria”, inaugurata appena poche ore prima a San Pietro a Patierno, quartiere di periferia nord di Napoli. L’esplosione, che ha sconvolto i residenti, ha danneggiato gravemente la struttura commerciale, ma fortunatamente non ha causato feriti, dato che al momento dell’incidente il locale era chiuso.
L’ordigno artigianale è stato piazzato all’esterno del locale, a ridosso delle mura e dell’ingresso. La pizzeria, situata al civico 83 di viale Quattro Aprile, si trova in una zona densamente abitata, a pochi passi da alcuni condomini. L’ipotesi prevalente è che si tratti di un’intimidazione legata al racket delle estorsioni, un fenomeno che in questo periodo sembra intensificarsi, con commercianti sempre più esposti a richieste di denaro.
L’esplosione avviene in un contesto particolarmente delicato: solo il giorno prima, il 10 dicembre, si era svolta una passeggiata antiracket organizzata dalla FAI (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura) lungo il corso Secondigliano, alla quale avevano partecipato anche importanti esponenti delle istituzioni, tra cui il prefetto di Napoli Michele Di Bari e l’ex questore Antonio De Jesu. Il messaggio della bomba potrebbe essere un tentativo di intimidire l’imprenditore, magari come preludio alla richiesta del pizzo o come ritorsione per un rifiuto a pagare.
Le indagini sono già in corso, affidate alla Polizia di Stato, che sta cercando di fare luce su quanto accaduto. L’episodio segna una triste realtà per molte attività commerciali della zona, dove la criminalità continua a fare sentire il suo peso con metodi violenti e intimidatori.
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