A Stromboli sette milanesi in vacanza che avevano affittato una casa nei dintorni di Piscità, spiaggia dell’isola di Stromboli, sono risultati positivi al
tampone. A fare paura non è più il vulcano, o meglio non solo. A Stromboli, nelle Isole Eolie è scoppiato il timore per una nuova diffusione del
covid che potrebbe non solo creare problemi sanitari, ma anche alla stagione estiva avviatissima e che vede la piccola isola dell’arcipelago
invasa di turisti. L’Usca locale ha immediatamente avviato le procedure per il contact tracing nei confronti delle persone venute a contatto con i
turisti, che a quanto pare sono tante. E’ stato anche chiuso in via precauzionale un locale che avevano frequentato perché tre impiegati sono
risultati positivi, nonostante fossero vaccinati e portassero la mascherina. Uno dei milanesi si è sentito male e così sono scattate le verifiche per il
resto della comitiva e la quarantena per tutti.Risultano una decina di positivi anche a Salina: anche in questo caso immediata quarantena e
tracciamento dei contatti. Nelle altre isole la situazione invece sembra sotto controllo, ma si teme per i prossimi giorni dato l’alto flusso di arrivi che
promette una stagione iper affollata. «Tutto è iniziato sabato scorso – racconta un isolano risultato contagiato – una turista è sbarcata sull’isola e dopo qualche
giorno è stato accertato che era risultata affetta dal covid. In quell’arco di tempo si sono verificati tutti i suoi contatti e fino ad ora sono
stati accertati 14 casi e siamo tutti in quarantena. Ma nell’isola cresce la paura tra isolani e turisti. I positivi sono saliti a 14 ma sia all’Usca che alla
guardia medica, isolani e vacanzieri chiedono di essere sottoposti al tampone, segno che il termometro della paura è risalito. Un ristorante è stato chiuso per precauzione.
Quattro camerieri sono risultati positivi. E dalla fila di gente che c’è si comprende che c’è molta apprensione anche per quelle che potrebbero
essere le conseguenze per la stagione turistica che era iniziati a gonfie vele”. Su questa nuova situazione interviene anche l’ex presidente dei commercianti Luca Chiofalo:
“Mi raccontano di feste partecipatissime e sfrenate in giro per l’isola – dice – comprensibile la voglia di divertirsi, solo spero siano
rispettate almeno le precauzioni minime per evitare contagi di massa. Il rischio concreto è la chiusura delle attività e, se tornano a riempirsi gli
ospedali, anche di interi territori. Diversi comuni turistici d’Italia cominciano a cautelarsi. Noi confidiamo nella responsabilità
collettiva: voglio sperare non venga consentito che comportamenti dissennati penalizzino tutti”.