Fischi e insulti contro La Russa a Bologna durante la commemorazione del 2 agosto

2 Agosto 2025 - 20:10

Fischi e insulti contro La Russa a Bologna durante la commemorazione del 2 agosto

Durante la commemorazione della strage del 2 agosto 1980 a Bologna, sono esplosi i fischi contro Ignazio La Russa. A scatenare la reazione è stato Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime. Dal palco, ha ricordato un episodio del 2007 che riguarda proprio l’attuale presidente del Senato.

All’epoca, La Russa partecipò ai funerali del terrorista Nico Azzi. Quest’ultimo, il 7 aprile 1973, tentò una strage sul treno Torino-Roma. Inoltre, fornì le bombe usate pochi giorni dopo per uccidere il poliziotto Antonio Marino durante un corteo del Msi a Milano.

Appena Bolognesi ha menzionato La Russa, la piazza ha reagito con una raffica di fischi. Lui, però, ha mantenuto la calma e ha scherzato: “Ecco, mi avete fatto perdere il segno”.

Nel suo intervento, Bolognesi ha ricevuto molti applausi. Il pubblico era numeroso e commosso. Tutti volevano ricordare gli 85 morti e oltre 200 feriti della bomba esplosa nella sala d’aspetto della stazione.

Poi ha puntato il dito contro la destra eversiva. Ha ricordato i legami con il Movimento Sociale Italiano, partito d’origine di molti terroristi neri. Ha dichiarato con fermezza: “Quelle sono le radici che non gelano. E con quelle dobbiamo fare i conti”.

Successivamente, ha spiegato lo spirito dell’associazione. “Non abbiamo mai fatto battaglie ideologiche”, ha detto. “Dal primo giorno abbiamo solo voluto conoscere la verità”. Ha ricordato anche Torquato Secci, primo presidente dell’associazione. Secci perse un figlio nella strage. Bolognesi lo ha definito “come un padre” e ha aggiunto: “Molte vittorie di oggi sono nate dai semi piantati insieme a lui”.

Infine, Bolognesi si è rivolto direttamente alla premier Giorgia Meloni. Le ha risposto dopo che lei aveva accusato l’associazione di volerla esporre a ritorsioni. “Una cosa è rispettare le istituzioni, un’altra è accettare riscritture interessate della storia”, ha detto. E ha aggiunto: “Condannare la strage di Bologna senza riconoscerne la matrice fascista è come condannare un frutto avvelenato ma continuare ad annaffiarne l’albero”.

Durante il discorso, la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, si è allontanata dalla prima fila. Tuttavia, è rimasta sul palco fino alla fine. Poco dopo ha spiegato la sua posizione: “Sono rimasta per rispetto delle vittime, ma dissento totalmente dall’accostamento tra la strage e l’attuale governo”.

fonte fanpage

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