A Sezze (Latina), i carabinieri in una perquisizione nella residenza del custode del cimitero, adiacente al camposanto monumentale. Hanno scoperto che in ogni
stanza della casa c’erano delle telecamere a circuito chiuso. Il custode riprendeva i rapporti sessuali delle donne fatte mercificare in casa sua, chiedendo poi favori ai clienti: personale
delle forze dell’ordine, meccanici, medici, tecnici. Tutto è emerso dopo il ritrovamento di strumenti video da parte dei carabinieri di Latina in una perquisizione nella vila.
Secondo gli investigatori, le telecamere riprendevano ogni prestazione tra le donne e i “contatti” del custode, che a chi usufruiva dei suoi “favori” chiedeva sconti, interventi sulle
sue auto, manutenzione alla caldaia. In una delle riprese ci sarebbe il custode stesso mentre, sdraiato sul letto, conta banconote. In base alle carte dell’inchiesta sui presunti festini hard al
cimitero, i magistrati ipotizzano che l’uomo si sia appropriato, in concorso con il figlio (entrambi sono accusati di peculato), anche di 52 quintali di legname di cipresso e quercia,
derivanti da alberi tagliati nel cimitero, che rivendeva ai privati. I carabinieri hanno intercettato almeno tre trasporti a un privato per circa 30 quintali di legna. Secondo i
magistrati l’uomo “trattava” compravendita di loculi e legname, festini e prestazioni sessuali in casa, ma ci sarebbe anche un’ipotesi di peculato per l’appropriazione di fiori durante le esequie
e le sepolture. Il custode avrebbe rubato i fiori dei parenti dei defunti per portarli alla rivendita a Sezze della sua amante, che riciclava corone, cuscini, copribara e addobbi
funebri. In un’intercettazione telefonica del 10 febbraio 2019 la titolare del negozio dice al custode che dovrà consegnare fiori per un funerale il giorno dopo e gli
chiede se riesce a procurarli nel cimitero. Lui le risponde di averli perché erano appena stati celebrati due funerali.