La finale provinciale Under 16 tra Ischia e Cantera Napoli è finita nel caos. Ischia ha vinto 4-0. Ma dopo il fischio finale è scoppiato l’inferno. In campo e sugli spalti sono volati insulti, poi pugni. La festa si è trasformata in una rissa.
Un testimone ha ripreso tutto in diretta. Ha registrato scene di violenza brutale. Le immagini sono finite online. Il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli le ha condivise. Subito dopo ha condannato l’accaduto con parole durissime.
Nel video si sentono urla. Alcuni tifosi dicono: “Siamo bloccati nel campo, non possiamo uscire”. La tensione cresce. La paura dilaga. Si invoca l’aiuto delle forze dell’ordine. Si chiede l’intervento urgente di polizia e carabinieri.
I carabinieri arrivano in fretta. Entrano nello stadio San Gennaro, nel cuore del quartiere Sanità. Scortano i giocatori ospiti, le loro famiglie e i tifosi. Grazie a loro si evita il peggio. La situazione resta però tesa.
Borrelli non usa mezzi termini. Dice: “Immagini indegne. Si tratta di ragazzi under 16. Questo è gravissimo.” Poi chiede indagini e punizioni. Vuole che i responsabili paghino. E che non si ripetano più episodi del genere.
Il consigliere punta il dito anche sui genitori. “Inaccettabile che alzino le mani. Lo sport deve insegnare rispetto. Se i genitori danno il cattivo esempio, i ragazzi che faranno?”. Le sue parole fanno riflettere.
Ma alcuni genitori replicano. Dicono che uno dei ragazzi avversari ha fatto un gesto osceno. Parlano di provocazione. Dicono di aver reagito d’istinto. Secondo alcuni testimoni, l’episodio ha scatenato tutto.
Resta il fatto: un evento sportivo giovanile è finito nel peggiore dei modi. Violenza, paura, vergogna. Il calcio dovrebbe unire. Invece, in questo caso, ha diviso. Ora servono responsabilità, educazione e un cambio di rotta.
Fonte: Internapoli
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