Festa nel carcere di Secondigliano per l’Articolazione Psichiatrica promossa dal Garante Campano dei detenuti e dall’Associazione “La mansarda”

30 Luglio 2021 - 21:13

Festa nel carcere di Secondigliano per l’Articolazione Psichiatrica promossa dal Garante Campano dei detenuti e dall’Associazione “La mansarda”

Il garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello in collaborazione con le volontarie dell’’Associazione “La Mansarda” ha realizzato una mattinata di festa e di

amicizia con i detenuti ristretti presso il reparto dell’Articolazione Psichiatrica” di Secondigliano.
Una festa di “Buona Estate” a cui hanno

preso parte gli operatori sociosanitari, gli agenti della polizia penitenziaria, gli educatori e la Direttrice di reparto dott.ssa Gabriella Niccoli, e che sospende

solo momentaneamente le attività svolte col progetto “We care”. La festa ha previsto balli, canti, un rinfresco, ed è stata occasione di confronto, ascolto e

condivisione. Il progetto dell’Associazione “La mansarda” è nato per andare oltre le mura dell’indifferenza, per ridurre le distanze e l’evidente incompatibilità tra

il carcere e la salute mentale. Per la volontaria Mariagrazia Sorgente “il carcere è terreno fertile per l’insorgenza di patologie psichiche e non può essere considerato il giusto luogo di cura.

È proprio sulla scia del concetto di cura che “We care” si prefigge di promuovere lo sviluppo delle capacità dei soggetti coinvolti, mirando alla crescita personale

attraverso un continuo processo di concertazione e di confronto, e la partecipazione a laboratori di arti grafiche”.

Secondo il Garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello “da più parti è stata ravvisata l’esigenza di proporre che la presa in carico delle persone affette da

disturbi psichici avvenga preferibilmente fuori dal carcere, dalle Rems o dal PTRI (Progetto terapeutico riabilitativo individuale), ossia sul territorio,

utilizzando forme specifiche di misure alternative. Naturalmente, quello che ci si richiede a noi tutti, è la capacità di operare un salto culturale che riporti al centro i diritti dei sofferenti psichici,

dentro e fuori ogni mura. Il carcere è incompatibile per le persone con problemi psichici.”