Game, set e match Sinner. Sono le 16,30 del 14 novembre del 2020 e Jannik Sinner ha appena chiuso il tie break contro Vasek Pospisil vincendo il suo primo torneo Atp a Sofia. Parlare di successo storico sarebbe oggettivamente eccessivo visto che in questi ultimi anni diversi italiani hanno raggiunto traguardi anche più importanti. Ma a fare scalpore è che l’altoatesino ha vinto ad appena 19 anni e due mesi, un’età che rappresenta un record per un tennista italiano. Perché Jannik il rosso, sembra essere un predestinato e ha ricevuto attestati di stima dai più grandi del circuito. Lo scorso settembre a Roma Nadal disputò con lui un set di allenamento che nessuno disse come fosse finito. Dopo poche settimane, si incontrarono nei quarti del Roland Garros e lo spagnolo, vincitore di 13 edizioni, riconobbe di aver fatto tesoro dell’allenamento romano per battere l’italiano. Nella risposta al servizio per rapidità di esecuzione ricorda Djokovic, c’è addirittura chi lo ha paragonato a Borg. Di sicuro si vede la mano di Riccardo Piatti, un tecnico che è una garanzia nel mondo tennistico. Fondamentali che sono già ottimi, vocazione di rovescio che mette dove vuole, col diritto è ancora più esplosivo ma più falloso. Da limare anche il gioco di volo mentre col servizio ha già fatto progressi da quando nel febbraio 2019 si era segnalato vincendo il challenger di Bergamo da 546 del mondo. Stagione chiusa al numero 37 e scalata che ha dell’incredibile. Obiettivo? Uno torneo dello slam all’Italia maschile manca da 44 anni…
Antonio Procopio Redazione Sport