Non accettava la fine della la loro storia e la conseguente separazione. Così, dopo averla seguita e monitorato i suoi spostamenti anche con un gps, ha agito e ha ucciso la moglie, Annarita Morelli, 72 anni, vittima di un altro femminicidio.
A premere il grilletto è stato Domenico Ossoli, 73enne autista di autobus in pensione e con la passione per la caccia.
Questa la ricostruzione fatta dalla procura e dai carabinieri dell’omicidio avvenuto a Fonte Nuova, comune alle porte di Roma.
Annarita Morelli e Domenico Ossoli si stavano separando
La coppia era in fase di separazione per scelta di lei, ma Ossoli, avrebbe voluto convincere la moglie a fare un passo indietro.
Come hanno riferito i figli ai magistrati, non accettava la decisione di Annarita Morelli: “Piuttosto l’ammazzo, ma non le do la separazione”, avrebbe detto l’uomo che, come ha spiegato il procuratore di Tivoli Francesco Menditto in una nota, esercitava un “controllo ossessivo” sulla moglie tanto da averle piazzato di nascosto un gps nell’auto e aver attivato “ulteriori modalità di controllo” per monitorare i suoi spostamenti.
L’omicidio di Annarita Morelli
Nella mattinata di martedì 6 agosto l’ha assassinata e poi ha confessato: “Ho ucciso mia moglie”. Quattro parole per raccontare l’orrore.
Un delitto premeditato secondo la procura che ha lavorato a stretto contatto con i carabinieri di Mentana e di Monterotondo.
Ossoli ha aspettato che la moglie uscisse dalla clinica veterinaria dove era andata a ritirare la ricetta per un antiparassitario. Lei amava gli animali e accudiva i mici del vicinato, dava loro da mangiare e li curava, laddove necessario.
Nella struttura in via Palombarese la conoscevano tutti. Lì ci era andata presto, intorno alle 8, prima di dedicarsi anche ai nipotini.
Ad aspettarla, una volta entrata nella sua Fiat Panda rossa vecchio modello, c’era Domenico Ossoli, per 40 suo compagno di vita e padre dei suoi tre figli maschi.
Pistola in pugno, detenuta legalmente proprio grazie alla sua passione per la caccia, ha fatto fuoco centrando Annarita, che non ha fatto nemmeno in tempo a difendersi. Un colpo fatale.