Fase 2, E. Russo (FI): stabilimenti balneari devono ripartire, subito deroghe da Regione Campania

14 Maggio 2020 - 14:17

Fase 2, E. Russo (FI): stabilimenti balneari devono ripartire, subito deroghe da Regione Campania
“Le linee guida dell’Inail e dell’Istituto Superiore di Sanità che prevedono per i lidi il rispetto di una distanza minima tra le file degli ombrelloni di cinque metri possono andar bene in Emilia Romagna, dove c’è una conformazione della costa e degli arenili tale da consentire un distanziamento di questo tipo, ma non certo in Campania. Qui è tutta un’altra storia e occorreranno delle deroghe da parte della Regione se davvero vogliamo mettere gli stabilimenti balneari nella condizione di ripartire”.

Lo dichiara Ermanno Russo, regionale di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.

“La Puglia, ad esempio, ha già dichiarato che non riuscirà a garantire queste distanze ma che lavorerà sull’occupazione  per metro quadro di ogni singolo bagnante. Ecco anche per la Campania si dovrà immaginare una soluzione di questo tipo”, spiega Russo.

“Siamo in un momento storico difficile e delicato. Regole certe posso aiutarci a venir fuori dall’emergenza sanitaria senza produrre un’ecatombe sul piano socio-economico”.

“La prima regola è il buonsenso, che i cittadini campani ha già già dimostrato nel lockdown, benché qualcuno, anche nelle istituzioni, faccia fatica a ricordarlo. Nessuno vuole contrarre il virus né tantomeno rischiare di fare da vettore del virus per infettare gli altri”.

“Tuttavia, se si sceglie, come si è scelto di riaprire, bisogna mettere i piccoli imprenditori nella condizione di poter svolgere le loro attività se non in un regime di normalità quantomeno di tranquillità e serenità, sempre nel rispetto della sicurezza”, aggiunge Russo.

“Le regole vanno calate nei contesti reali. Lo stesso protocollo Inail prevede deroghe. Mi riferisco, ad esempio, ai casi in cui ad accedere alle spiagge siano membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante”.

“Lavorare su questi margini di flessibilità ed adattabilità delle misure nazionali può essere la chiave per preservare la salute ma anche l’economia campana”, conclude il vicepresidente del Consiglio regionale.