Fabio Sequi, 36 anni, residente a Bagno a Ripoli (Firenze), ha sacrificato la sua vita per tentare di salvare due giovani in difficoltà. Mentre si trovava in vacanza a San Vincenzo, nel livornese, insieme ad alcuni amici, il suo istinto di soccorritore è emerso in modo tragico.
Ieri, domenica 6 agosto, Fabio si trovava in spiaggia, precisamente nella zona di Lago Verde. Poco prima delle 12:30, ha notato due bagnanti, un uomo e una donna, in mare in preda alle difficoltà, incapaci di fare ritorno a riva. Senza esitazione, si è gettato in acqua per aiutarli. Nonostante gli sforzi, una volta raggiunti i due ragazzi, insieme all’aiuto di un bagnino di salvataggio, è emerso un nuovo pericolo: il ritorno a riva è stato arduo e ha richiesto un tributo enorme sulla sua energia. Alla fine, è giunto a riva praticamente senza conoscenza.
Fortunatamente, sul luogo si trovavano due sanitari che hanno immediatamente iniziato le manovre di rianimazione. Tuttavia, nonostante gli sforzi congiunti dei soccorritori, la situazione è diventata irreversibile.
L’incidente ha attirato l’intervento tempestivo di numerose forze di soccorso, tra cui un’ambulanza della Misericordia di Castagneto, un mezzo della Croce Rossa con il medico del 118 a bordo, i carabinieri, l’elisoccorso Pegaso e un’unità nautica della guardia costiera sotto la capitaneria di Piombino.
In breve tempo, gli astanti si sono resi conto che l’esito non poteva che essere tragico. Quella che sembrava essere una domenica spensierata si è trasformata in una tragedia. Eppure, senza l’eroico intervento di Fabio, le cose avrebbero potuto andare ancora peggio.
L’atto di coraggio di Fabio è stato affiancato da un altro soccorritore inaspettato, un surfista di nome Filippo. Questi ha raccontato quanto sia stato difficile per lui intervenire, sottolineando che la sua tavola da surf è stata fondamentale per tenersi a galla. Nonostante la gioia di aver salvato due vite, il dolore per il giovane che non ce l’ha fatta ha gettato un’ombra cupa su questa impresa.
Fabio Sequi, originario di Grassina (frazione di Bagno a Ripoli), era in attesa di diventare padre e lavorava come modellista per l’azienda di abbigliamento locale “Mmmar”. Era al suo primo giorno di ferie a San Vincenzo, dove si era recato per visitare un amico. La sua morte prematura ha sconvolto la comunità e lasciato un vuoto nel cuore di coloro che conoscevano e amavano questo eroe silenzioso.
fonte:fanpage
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