Una storia orribile quella che riguarda J.T., 36 anni, ex autore di programmi radiofonici e televisivi Rai: l’uomo sarebbe accusato di aver avuto e filmato atti sessuali con un bambino di soli 10 anni.
Le accuse vengono mosse dal pm Gennaro Varone, che ha avanzato una richiesta di nove anni di reclusione dopo un rito abbreviato. Come riporta il Corriere della Sera, l’uomo avrebbe filmato gli atti sessuali avuti con il piccolo e li avrebbe anche diffusi nel dark web. Le accuse, pertanto, sono svariate. Si va dalla violenza sessuale su minore alla detenzione di materiale pedopornografico. Le perquisizioni in casa dell’imputato hanno, inoltre, rivelato che l’uomo era in possesso di circa ventimila immagini e circa 40GB di video pedopornografici.
Il bambino coinvolto in questa vicenda non figura nei video trovati in casa. Tuttavia compaiono altri bambini in atti sessuali, talvolta con altri minori.
La macabra vicenda risale in realtà all’estate, quando i genitori del piccolo Luca, affidavano il proprio figlio a J.T. Ovviamente, erano ignari di quanto sarebbe potuto accadere. L’ex autore Rai, inizia a girare dei video in cui il piccolo è costretto a subire rapporti sessuali con lui. Poco dopo, sarebbe avvenuta anche la pubblicazione di suddetti video nel dark web, popolato da altri pedofili.
La svolta nella vicenda arriva quando questi video giungono addirittura in Australia. Qui, c’è un infiltrato nel dark web. Si tratta di un poliziotto australiano, da mesi impegnato nella caccia ai “pedofili della rete”. Il nome di J.T., era già noto nel dark web e con il sistema Osint (Open Source Intelligence) è stato possibile risalire al volto che si celava dietro il suo nickname.
Si arriva così al 7 agosto, data del suo arresto. Vengono effettuate le perquisizioni nella sua abitazione e si trova quanto già accennato in precedenza. Ora la parola alla giustizia, che dovrà esprimersi sui 9 anni di reclusione richiesti in tribunale.
Fonte: La Repubblica