L’Eurovision Song Contest è ancora lontano ma se ne è già iniziato a parlare, il tema è uno: la partecipazione di Israele.
Sono giunte infatti già tre note all’Ebu, l’Unione Europea di Radiodiffusione, da parte di tre reti nazionali. Il problema è la partecipazione di Israele: se questa verrà confermata, Slovenia, Islanda e Irlanda non prenderanno parte alla manifestazione canora.
La Slovenia, tramite la Rtvslo, ha già comunicato il tutto all’Ebu. L’Islanda ha assunto una posizione simile, ma più aperta a trattative. La Repubblica di Irlanda si accoda alla Slovenia e non lascia spazio a trattative: “La partecipazione dell’Irlanda sarebbe inconcepibile, date le continue atrocità in corso a Gaza”. La motivazione risiede “nell’inaccetabile perdita di vite umane nella Striscia di Gaza”. Valuta una posizione simile anche la Spagna. Il Ministro della Cultura, Ernest Urtasun, sta pensando al boicottaggio.
In realtà già per la passata edizione dell’Eurovision c’erano stati dubbi e polemiche. Le motivazioni risiedevano in quelle che ormai conosciamo ed in più al pessimo trattamento riservato anche ai colleghi giornalisti inviati nella suddetta zona di guerra.
A rispondere sulla questione è stato il direttore del concorso, Martin Green, che ha dichiarato di “comprendere le preoccupazioni e i sentimenti profondamente radicati” rispetto al conflitto in Medio Oriente. Tutta l’organizzazione della manifestazione sta valutando le decisioni da prendere. Ha inoltre ricordato che le emittenti nazionali hanno tempo fino a metà dicembre per confermare la loro partecipazione.
Fonte: la repubblica