Questa mattina sono riprese le ricerche delle persone date ancora per disperse in seguito all’esplosione che ha coinvolto il deposito Eni di Calenzano, provincia di Firenze. Fino a poco dopo le 9, i soccorsi avevano rinvenuto i corpi di due dei tre dispersi, per poi recuperare il terzo ed ultimo alle ore 13 circa. Non dovrebbero mancare più dispersi all’appello. Le vittime accertate del disastro sarebbero dunque 5, contando anche le due di ieri.
Le operazioni di ricerca sono iniziate in mattinata, tutt’altro che facilitate dalla pioggia che è caduta sui resti del deposito Eni esploso a Calenzano. La Procura di Prato, che indaga sull’avvenuto, ha coordinato le attività del personale di soccorso (vigili del fuoco inclusi) attraverso tre consulenti incaricati giunti sul posto. Secondo quanto ricostruito, i cadaveri dei primi due dispersi sarebbero stati rinvenuti nei pressi della pensilina dell’area di carico, quello del terzo disperso solo qualche ora dopo. Al momento si conoscono le generalità di una sola delle tre vittime, si tratta del 51enne napoletano Vincenzo Martinelli. Quest’ultimo era un operaio autista di cisterne, residente a Prato con la moglie e le due figlie. Per identificare gli altri copri sarà necessario un esame del DNA più approfondito.
Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani ha dichiarato che ancora quattordici delle persone coinvolte nell’esplosione sono ricoverate al Cisanello di Pisa in condizioni critiche. Giani si è poi espresso relativamente alle possibili cause che hanno generato l’incidente. “Il difetto di modalità di carico di una delle autocisterne. Cosa ha determinato questo è da vedersi”.
Fonte: Rai News; Fanpage.it
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