Esplode un macchinario: 38enne perde la vita in oleificio

8 Novembre 2023 - 9:37

Esplode un macchinario: 38enne perde la vita in oleificio

Un altro incidente mortale sul lavoro si è verificato ieri pomeriggio in Puglia,un operaio di 38 anni, Raffaele Sardano, ha perso la vita mentre lavorava in un oleificio ad Andria, in provincia di Barletta-Andria-Trani.

L’uomo si occupava della filtrazione dell’acqua dall’olio con un macchinario apposito. Improvvisamente, il macchinario è esploso e un grosso tubo in acciaio si è rotto. Il tubo ha colpito violentemente la testa dell’operaio, provocandogli un trauma cranico fatale.

L’intervento dei soccorsi in oleificio

Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118, ma per Raffaele non c’era più nulla da fare. Hanno raggiunto l’oleificio “Agrolio Srl” anche i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme divampate dopo l’esplosione.

La polizia ha avviato le indagini per chiarire le cause dell’incidente. Gli agenti del reparto scientifico della Questura di Andria hanno effettuato i rilievi insieme alla polizia. Il macchinario è stato sequestrato dalla Procura, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Secondo una prima ipotesi, il malfunzionamento sarebbe stato causato dall’eccessiva pressione dell’aria nel macchinario. Tuttavia, solo ulteriori accertamenti potranno confermare o smentire questa tesi.

La morte di Raffaele Sardano si aggiunge alla lunga lista di vittime sul lavoro in Italia. Solo in Puglia, nel 2023, sono stati registrati 23 decessi per infortuni sul lavoro, secondo i dati dell’Inail.

La Uil Puglia ha espresso il suo cordoglio per la tragedia e ha denunciato la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il segretario generale Gianni Ricci ha dichiarato: “L’ennesima tragedia sul lavoro miete una giovane vittima. Purtroppo gli infortuni nei luoghi di lavoro, in Puglia come nel resto del Paese, stanno assumendo i contorni di una vera e propria strage, ma le risposte della politica per fermare un fenomeno inaccettabile sono poche e poco efficaci, ci chiediamo come avrebbero reagito le istituzioni se tutte quelle vite fossero state spezzate dalla violenza della mafia: sicuramente in modo più deciso di quello utilizzato contro gli infortuni sul lavoro”.