Nel pieno anticipo della stagione influenzale 2025-2026, l’ultimo monitoraggio del sistema Istituto Superiore di Sanità (ISS) segnala che, tra il 18 e il 24 novembre, l’11,2% dei tamponi analizzati è risultato positivo ai virus influenzali.
Secondo i dati del network RespiVirNet, sin dall’inizio dell’autunno circa 2,1 milioni di italiani sono già stati colpiti da patologie respiratorie: in rapida ascesa, accanto al SARS‑CoV‑2 e ai rhinovirus, stanno circolando anche virus influenzali e simil-influenzali.
La responsabilità dell’impennata è attribuita alla variante A/H3N2 (subclade K) — un ceppo che anticipa la curva stagionale di circa un mese rispetto alla norma e che, secondo l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), sta dominando la circolazione virale. In Italia, è già una situazione paragonabile a quella che lo scorso anno si registrava soltanto a dicembre.
Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, “il virus è molto furbo”: muta come il Covid e le nuove varianti possono eludere sia l’immunità naturale sia quella indotta dai vaccini precedenti. I più colpiti sono i bambini — oltre 25 ogni mille hanno già riportato infezioni respiratorie — ma il rischio riguarda tutta la popolazione.
Bassetti lancia l’allarme: quest’anno si rischiano 18-20 milioni di casi, con un italiano su tre che potrebbe finire a letto. E avverte: la copertura vaccinale è al di sotto delle attese — soltanto un italiano su cinque si vaccina, e tra gli anziani la soglia è circa uno su due, ben lontana dall’obiettivo del 75 % indicato dall’World Health Organization (OMS).
In un contesto di rapida diffusione e varianti in evoluzione, la conclusione dell’esperto è chiara: la vaccinazione antinfluenzale resta “fondamentale”. Ignorarla significa esporsi inutilmente a un rischio che quest’anno potrebbe essere molto superiore al solito.
Fonte: qds.it
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