“Ero sotto choc e sono fuggito”: parla il conducente del furgone dopo la morte della neonata sull’A5

13 Dicembre 2025 - 12:10

“Ero sotto choc e sono fuggito”: parla il conducente del furgone dopo la morte della neonata sull’A5

L’uomo rompe il silenzio. Il conducente del furgone Ford bianco parla. Ha 40 anni. Vive a Busano. È ora indagato per la tragedia dell’A5. L’incidente ha ucciso Lucia. La bimba aveva tre mesi. Avrebbe compiuto gli anni proprio ieri. Lui dice di non essere scappato per cattiveria. Dice di essere stato sotto choc.

Secondo il suo racconto, tutto accade in pochi istanti. Lui guida per lavoro. Trasporta attrezzi. All’improvviso vede l’auto davanti sterzare. Prova a frenare. Tuttavia non riesce a fermarsi. Colpisce la Fiat 500X. Avverte l’urto. Poi si ferma. Scende dal furgone. Nota un bollo sulla fiancata anteriore destra. Si spaventa. Quindi riparte.

Subito dopo, però, fornisce un’altra versione. Parla con il titolare dell’azienda. Dice di aver colpito un cinghiale. Ripete la stessa spiegazione anche alla polizia stradale. Gli agenti arrivano in azienda. Sequestrano il furgone. L’uomo insiste. Poi qualcosa cambia.

Passano circa 48 ore. A quel punto, lui si presenta dai carabinieri. Va spontaneamente in caserma. Cambia versione. Ammette l’impatto. Parla di paura. Parla di confusione. Dice di aver perso la testa. Racconta di aver colpito la fiancata posteriore sinistra della Fiat 500X. Da lì, l’auto inizia a carambolare.

La tragedia avviene poco dopo. Lucia viene sbalzata fuori dall’abitacolo. Il suo corpo finisce sull’asfalto. Giace tra la corsia di marcia e quella di emergenza. Poco distante resta l’ovetto. Il seggiolino potrebbe non essere stato fissato correttamente. Gli accertamenti sono in corso.

Ora la Procura indaga. Il conducente del furgone risponde di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. È difeso dall’avvocato Paolo Gramaglia. Parallelamente, i magistrati indagano anche la madre della bimba. Lei guidava la Fiat 500X. Ha riportato un trauma cranico lieve. Tuttavia vive un dolore devastante. È seguita da una rete di supporto.

Infine, resta un ultimo nodo. Gli inquirenti cercano una terza auto. Quel veicolo avrebbe investito il corpo della neonata. L’identità del conducente resta ignota. La sua posizione sarà valutata dopo l’autopsia. L’esame è fissato per lunedì. Da lì, forse, arriveranno risposte decisive.

Fonte: Fanpage