Giovanni Padovani, ex calciatore di 27 anni, ha ucciso a martellate Alessandra Matteuzzi, la sua ex fidanzata di 56 anni. Il fatto è avvenuto a Bologna nell’agosto del 2022, dopo mesi di stalking. Oggi, lunedì 12 febbraio 2024, la Corte di assise di Bologna lo ha condannato all’ergastolo.
Padovani ha parlato in aula prima della sentenza. Si è dichiarato colpevole del femminicidio, uccidendola a martellate. Ha chiesto ai giudici di non farsi influenzare dall’opinione pubblica e dai media.
La sentenza era attesa per le 14. Padovani aveva anche le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi, del legame affettivo con la vittima e dello stalking. La Procura e le parti civili hanno sottolineato queste aggravanti. Hanno espresso la loro contrarietà alle attenuanti.
Antonio Petroncini è il legale della madre e della sorella di Matteuzzi. Si occupa della parte civile. Ha dichiarato che Matteuzzi aveva accettato di rivedere l’ex per paura. “Padovani – ha detto – aveva già deciso di ucciderla se non si fosse piegata al suo volere. Accettando di stare con lui, si è allungata la vita di un giorno”.
Stefania Matteuzzi è la sorella della vittima. Era presente alle battute finali del processo. La sera del femminicidio, le due erano al telefono. La sorella ha sentito le urla di terrore di Alessandra.
Anche la mamma di Padovani ha assistito al dibattimento. È arrivata qualche minuto dopo l’inizio dell’udienza.
Dopo la lettura della sentenza, la sorella di Matteuzzi è scoppiata in un pianto liberatorio. La madre e l’avvocato di parte civile l’hanno affiancata.
In aula c’era anche il sindaco di Bologna. Si è costituito parte civile.
Fonte: Fanpage
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