Roma, 18 gennaio 2022 – C’è anche Paola Ferrari tra i testimoni al processo che si è aperto oggi contro Enrico Varriale, accusato di stalking ai danni dell’ex compagna. La giornalista tv è nell’elenco dei teste chiamati dalla difesa dell’ex vicedirettore di Raisport. Potrà parlare solo dei “fatti oggetto del procedimento”. Il giudice non ha invece ammessoun consulente

tecnico inserito dalla difesa di Varriale per accertare lo stato di ansia e di paura. La motivazione è che gli atti persecutori non vanno accertati attraverso un consulente. Oggi sono state affrontate solo le questioni formali, come appunto la presentazione delle liste dei testimoni: il processo è aggiornato al prossimo 9 maggio. In quella data verrà ascoltata la vittima: l’udienza

non sarà pubblica.

Il giornalista sportivo sarà giudicato con rito immediato, come chiesto e ottenuto dalla procura di Roma, un procedimento penale speciale caratterizzato dalla mancanza dell’udienza preliminare.Tra i requisiti per ottenerlo c’èe l’evidenza della prova e, secondo l’accusa, le prove contro Varriale sarebbero “schiaccianti”.

In fase di indagini preliminari, il gip aveva disposto il ‘‘divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa” e vietato a Varriale di “comunicare con lei neppure per interposta persona”. Nell’ordinanza il gip parla di “personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo“. Varriale era stato sentito a

piazzale Clodio lo scorso 30 settembre.

Roma, 18 gennaio 2022 – C’è anche Paola Ferrari tra i testimoni al processo che si è aperto oggi contro Enrico Varriale, accusato di stalking ai danni dell’ex compagna. La giornalista tv è nell’elenco dei teste chiamati dalla difesa dell’ex vicedirettore di Raisport. Potrà parlare solo dei “fatti oggetto del procedimento”. Il giudice non ha invece ammessoun consulente

tecnico inserito dalla difesa di Varriale per accertare lo stato di ansia e di paura. La motivazione è che gli atti persecutori non vanno accertati attraverso un consulente. Oggi sono state affrontate solo le questioni formali, come appunto la presentazione delle liste dei testimoni: il processo è aggiornato al prossimo 9 maggio. In quella data verrà ascoltata la vittima: l’udienza non sarà pubblica.

Il giornalista sportivo sarà giudicato con rito immediato, come chiesto e ottenuto dalla procura di Roma, un procedimento penale speciale caratterizzato dalla mancanza dell’udienza preliminare.Tra i requisiti per ottenerlo c’èe l’evidenza della prova e, secondo l’accusa, le prove contro Varriale sarebbero “schiaccianti”.

In fase di indagini preliminari, il gip aveva disposto il ‘‘divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa” e vietato a Varriale di “comunicare con lei neppure per interposta persona”. Nell’ordinanza il gip parla di “personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo“. Varriale era stato sentito a piazzale Clodio lo scorso 30 settembre.