“Non tutte le leadership femminili sono femministe, non ce ne facciamo niente di una premier donna che non aiuta le altre donne, che non ne difende i diritti”: lo dice Elly Schlein, durante l’evento a Roma per annunciare la candidatura alla segreteria del Partito democratico. “Parte da noi una storia nuova che possa costruire l’alternativa che merita questo Paese. Il governo Meloni ha già dimostrato il suo volto”, afferma la deputata.
E prosegue l’attacco alla presidente del Consiglio per le politiche sulle donne: “Nella manovra si restringe opzione donna e si differenziano le donne sulla base dei figli. Se Giorgia Meloni vuole aiutare le donne perché non approva un congedo paritario di mesi, come in Spagna e in Finlandia? Quella sì che è una misura che aiuta le donne”, ribadisce Schlein.
Non manca anche la critica alla manovra che, dice la deputata, è “contro i poveri”. In particolare per quanto riguarda la revisione del Reddito di cittadinanza: “È una manovra che premia gli evasori e punisce chi sta peggio. Si risparmia su poveri tagliando il Reddito che ha impedito a un milione di persone di finire sotto la soglia di povertà. Come si fa a parlare in astratto di occupabilità con i livelli di disoccupazione che abbiamo e 3 milioni di lavori poveri. Vogliamo un Paese in cui lavoro e poveri non stiano nella stessa frase”.
Proprio la lotta alle diseguaglianze e alla precarietà, insieme a quella per il contrasto al cambiamento climatico, devono essere al centro della nuova agenda del Partito democratico. “La visione del futuro che parte da noi parte da tre sfide cruciali: diseguaglianze, clima e precarietà. Le destre non ne parlano, è come se vivessero in un altro Paese”, afferma Schlein.
E ancora: “Non basta cambiare il gruppo dirigente se non ritroviamo un’identità chiara. Serve una cosa nuova”. La costruzione del nuovo Pd però, prosegue la deputata, non deve essere una resa dei conti: “Siamo qua per far partire un percorso collettivo per un contributo alla ricostruzione di un nuovo Pd di cui abbiamo bisogno. Questo processo costituente è un’occasione. Portiamo le nostre proposte. Non siamo qua per fare una partita da resa dei conti identitaria, ma per fare il nuovo Pd, tenere insieme la comunità e salvaguardare il suo pluralismo, le sue diversità, ma senza rinunciare a una identità chiara, comprensibile e coerente”.
E conclude: “Non è una sfida da leggere nella divisione fra riformismo e radicalità, c’è un campo comune: come cambiare il modello di sviluppo neoliberista che si è rivelato insostenibile. Siamo qui non per fare nuova corrente, ma per lanciare un’onda di partecipazione. Voglio diventare la nuova segretaria, facciamolo insieme”.
Fonte: fanpage