Elisa uccisa senza pietà mentre prende il sole, ha cercato di difendersi. L’ assassino : “Sentivo il bisogno di uccidere qualcuno a caso”.

24 Giugno 2021 - 10:52

Elisa uccisa senza pietà mentre prende il sole, ha cercato di difendersi. L’ assassino : “Sentivo il bisogno di uccidere qualcuno a caso”.

«L’ho uccisa io».
Poche parole, chiare, inequivocabili quelle utilizzate da Fabrizio Biscaro, mentre si consegnava ai militari della stazione di Valdobbiadene ,come l’uomo che poco prima aveva assassinato a coltellate Elisa Campeol, barista di 35 anni, uccisa senza pietà e senza un motivo in un raptus omicida, frutto di una mente malata.

Le mani ma anche la maglietta e i pantaloni lunghi ,che il 34enne indossava erano ancora sporchi del sangue della sua vittima ,e nello zainetto che portava sulle spalle, teneva il coltello da cucina, utilizzato per il delitto, forse preso a casa.

Si tratta di tutto materiale che ora è posto sotto sequestro, come il lettino e gli altri oggetti che appartenevano alla vittima.

Sequestrata anche l’auto con cui il 34enne è andato in caserma.

Il lungo interrogatorio a cui l’uomo è stato sottoposto , è proseguito fino alla serata di mercoledì, prima di essere dichiarato in stato di fermo e accompagnato in carcere.

Per oltre due ore, ha risposto alle domande poste dal magistrato, ammettendo di essere uscito di casa, mosso da un moto di «rabbia, una furia incontenibile».

«L’ha vista che prendeva il sole, l’ha aggredita alle spalle, lei praticamente non ha avuto il tempo di ribellarsi»: ha detto l’uomo che lavora come operaio in un’azienda della zona.

Fabrizio Biscaro era seguito da tempo dal Centro di salute mentale di Farra di Soligo: il suo passato, anche recente, è costellato di gesti di autolesionismo, e da un recente tentativo di suicidio.

Il 34enne, a causa dei suoi problemi di natura psichica, era stato ricoverato, circa sei mesi fa, per circa quattro settimane.

Martedì sera era uscito di casa e non era rientrato tanto che i genitori volevano denunciarne la scomparsa.

Mercoledì ha riferito di essere uscito con l’intento di «uccidere qualcuno a caso».

L’indagine sull’omicidio è affidata ora agli uomini del nucleo investigativo del comando provinciale di Treviso.

Unici testimoni dell’episodio, sono stati due passanti che hanno sentito distintamente ,le urla della 35enne: sono stati loro a descrivere al 118 la straziante scena a cui stavano assistendo (potrebbero essere risentiti nelle prossime ore).

Elisa ormai in fin di vita, agonizzante, con il battito ridotto al lumicino.

Già nella giornata di giovedì la Procura di Treviso potrebbe fissare l’udienza di convalida del fermo del 34enne.

Possibile anche venga conferito l’incarico per un esame autoptico sul corpo della vittima.

Tra i fendenti fatali, da una prima analisi del dottor Alberto Furlanetto, sarebbero soprattutto le coltellate su collo, schiena e ad un fianco quelle fatali.

L’assassino reo confesso è stato trasferito in carcere a Treviso