«Come Impegno civico saremo prontissimi a sostenere di nuovo Draghi alla presidenza del Consiglio».
Queste le parole del ministro degli esteri,Di Maio nel corso di un’intervista a La Stampa.
Se la destra invece dovesse vincere in maniera larga, «in quel caso il trio sfascia-conti durerà un anno. Salvini lavorerà con Berlusconi per logorare Meloni, dopodiché andranno di nuovo da Draghi a pregarlo di tornare a palazzo Chigi. Sono caotici». Riguardo alle frasi della leader di FdI sulla necessità, in caso di vittoria, di assegnare l’incarico di formare il governo a chi otterrà più voti nel centrodestra, Di Maio ricorda il ruolo di Mattarella: «A dare l’incarico è sempre il capo dello Stato. Ma al di là di questo credo che la mancanza di sensibilità istituzionale nel centrodestra parta dal fatto che Berlusconi, da leader della coalizione, voglia un presidenzialismo all’italiana – con il potere tolto al Parlamento e concentrato nelle mani di una sola persona – e chieda le dimissioni di Mattarella. Il vero disegno è buttare giù il presidente della Repubblica. Per me, se anche si arrivasse al presidenzialismo, dovrebbe esserci una norma transitoria che permetta al capo dello Stato di restare in carica fino al termine del suo mandato».