Stamattina si è tenuto il meeting di Cl a Rimini. Tutti i leader dei partiti hanno espresso le loro posizioni in merito alla tematica della scuola.
Per Enrico Letta, segretario del Pd, gli insegnanti «devono essere pagati come i loro colleghi europei».
«Prendiamoci tutti questo impegno a favore di uno stipendio europeo», afferma Letta, ribadendo anche la necessità di «rendere obbligatorio l’asilo e allungare l’obbligo sino a 18 anni». Ma le proposte sono state accolte con grande dissenso. Un coro di «no!» ha seguito le parole del segretario dem.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, appoggia la proposta di Letta inerente agli stipendi degli insegnanti. Inoltre intende realizzare un «sistema serissimo di borse di studio», di «reintrodurre i voti nella scuola primaria e valorizzare l’esame di maturità». Infine esige «più sport per tutti».
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, propone di «estendere alle medie e alle superiori» la previsione «che i libri di testo siano gratuiti o detraibili». Ciò comporterebbe «poca spesa e molta resa».
Per le università, Salvini intende prendere spunto dal sistema francese dove tutti possono accedere alla facoltà. «La selezione non la fai prima di cominciare con il test a crocette, ma alla fine del primo anno in base ai voti e ai meriti».
Già l’assessore regionale alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato, aveva proposto la stessa idea del leader della Lega nei giorni scorsi. Tuttavia, è stata bocciata dall’attuale ministra dell’Università, Cristina Messa.
Maurizio Lupi, di Noi Moderati, afferma che la scuola paritaria «offre un servizio pubblico». Anche Antonio Tajani, a capo di Forza Italia, ha affrontato l’argomento. «Serve un bonus, troppe scuole non statali stanno chiudendo perché strangolate da una politica a loro contraria». E sostiene che c’è il «diritto di educare da cristiani i nostri figli».
Tajani inoltre è dell’idea che sia necessario «creare lavoro e mettere i giovani nelle condizioni di lavorare». E aggiunge: «Lasciamo perdere il reddito di cittadinanza».
Egli inoltre sostiene l’importanza di «riformare l’università», dove ci sono «troppi nepotismi e baroni».
Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ritiene che nel sistema scolastico e sanitario italiano sia indispensabile il rispetto del principio della sussidiarietà.