Napoli. È stata resa nota la candidatura del professor Manfredi a sindaco di Napoli, e Giosy Romano (Fare Democratico), Giuseppe De Mita (Popolari) e Raimondo Pasquino
(Centro Democratico) si esprimono uniformemente a riguardo con un comunicato scritto a tre mani:
“Riteniamo che la sua candidatura sia un
fatto molto positivo. Si tratta di figura autorevole e qualificata, in grado di favorire una competizione elettorale sul merito delle questioni e potenzialmente
anche in grado di guidare una rinascita di cui la città ha vitale bisogno, con il sostegno di un ampio arco di forze politiche e civiche a suo sostegno. Ma
proprio per le caratteristiche e le qualità personali del Prof. Manfredi è stato goffo e grossolano il maldestro tentativo di presentare la sua candidatura come
espressione di un riduttivo cartello Pd-5stelle-Leu .
Siamo convinti, e non da ora, che per costruire un’alleanza seria e vincente a
Napoli, occorra partire da un avanzamento di quella coalizione di forze che si sono affermate alle recenti elezioni regionali, con l’allargamento ad altre forze politiche
e civiche disponibili, anche con l’intenzione di riproporre per Napoli lo stesso schema nazionale di coalizione ampia nell’interesse della comunità in questa
fase storica di crisi e di opportunità.
A questo punto siamo costretti a prendere atto della gestione dilettantesca ed evanescente del tavolo della costituenda
coalizione da parte del pd metropolitano, incerto ai casi e tutt’al più subalterno a direttive e logiche romane. Per tali ragioni riteniamo, come peraltro alcuni di
noi avevano già segnalato da tempo, che tale tavolo abbia esaurito la sua funzione, se mai l’ha avuta.
Riteniamo che il candidato Sindaco debba
essere espressione delle migliori forze popolari, riformiste, democratiche, moderate e civiche di Napoli.
Ci auguriamo a questo punto che il Prof.
Manfredi voglia assumere in prima persona le iniziative necessarie di confronto politico e programmatico con quelle forze disponibili, al fine di recuperare e
verificare le condizioni e le possibilità di ricomposizione di un quadro politico plurale e corrispondente alla realtà napoletana.
Per conto nostro, questa posizione comune, vuole essere un primo sforzo di riportare a unitarietà alcune delle presenze politiche legate da affinità di culture e convergenza di prospettive”.