“Leggere dei problemi cardiaci di Edoardo è stato doloroso, quasi come se fosse stata in qualche modo colpa sua o se la fosse cercata. Le parole sono macigni per chi le subisce”.
Queste le parole di Enrico Addezio,il papà di Edoardo morto a 15 anni dopo un incontro di boxe improvvisato durante una festa con amici.
“Non credo che il mio Edoardo sia morto per un malore – spiega -. Era stato operato per una malformazione da piccolo, al Gaslini, ma poi ha sempre fatto tutto quello che voleva. Giocava a tennis e calcetto, nuotava e andava a sciare. Faceva controlli medici periodici e puntuali. Non poteva praticare sport a livello agonistico, ma solo per questioni prettamente burocratiche. Credo che con gli amici possa aver fatto un po’ di casino e, giocando in maniera assolutamente non violenta, è caduto e ha battuto la testa. Non lo sappiamo, ma questo è quello che mi hanno detto i soccorritori quando sono arrivato e stavano cercando di rianimarlo”.
Secondo il genitore, quindi, i problemi cardiaci avuti da Edoardo da bambino non avrebbero influito su quanto successo il 26 marzo scorso a Genova. Sarà però l’autopsia, disposta dalla Procura per le prossime ore, a chiarire quanto effettivamente accaduto al 15enne.
“Non so come sia possibile – ha ribadito Enrico Addezio -.Mi hanno detto che sono stati trovati i guantoni che i ragazzi hanno usato per giocare. Io ripeto, penso sia capitato un incidente del quale nessuno ha colpa, Non credo proprio che qualcuno avesse bevuto, tutt’al più una birra. Era un gruppo di ragazzini che si conoscono da una vita, non un raduno di 20enni che si scontrano in strada a Milano”.
Fonte: fanpage