Dopo trattative, battibecchi e distanze da colmare,Lorenzo Fontana è stato eletto presidente della Camera.
Dagli avversari politici non sono tardate le battute e gli affronti tra cui:
“Il Senato a La Russa,la Camera alla Russia.”
In effetti un qualcosa di veritiero c’è in questa frase in quanto, l’attuale presidente non ha mai nascosto il suo interesse per gli ideali filo-Putin.
La sua carriera politica inizia nella sua città, Verona, dove nel 2002 si iscrive alla Liga Veneta. Passa in consiglio comunale e comincia la sua carriera nel partito. Poi il grande salto nel 2009 verso l’Europarlamento per due consiliature, e l’ascesa ai vertici della Lega quando Matteo Salvini diventa segretario.
Fontana rappresenta l’anima più clericale e tradizionalista del suo partito,in quanto è ultra cattolico ma soprattutto anti abortista.
Il coronamento di una militanza politica che avviene nel maggio del 2019 quando, da ministro, interviene al Congresso mondiale delle Famiglie che si tiene ovviamente a Verona, patrocinando nonostante le polemiche l’iniziativa del network internazionale che coagula associazioni anti abortiste, in difesa della famiglia tradizionale e contro i diritti dei cittadini Lgbtq+.
Si potrebbe fare un lungo elenco delle dichiarazioni controverse di Fontana, come quando al congresso federale della Lega disse: “Matrimonio solo tra una mamma e un papà, le altre schifezze non le voglio sentire”. O delle foto imbarazzanti, come lo scatto che lo ritrae fianco a fianco agli ultras di Forza Nuova della Hellas Verona (quelli che “siamo una squadra fantastica, una squadra a forma di svastica”).