Il primo trapianto di polmone da un donatore vivente in Italia è stato un successo, salvando la vita di un bambino affetto da una grave patologia del sangue. Il padre del piccolo ha donato il lobo inferiore del suo polmone destro, che è stato trapiantato al posto del polmone destro del figlio, danneggiato a causa del rigetto delle cellule trapiantate del padre in precedenza.
L’intervento è stato eseguito presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo il 17 gennaio di quest’anno, diventando il primo caso di questo tipo di trapianto in Italia.
Michele Colledan, direttore del Dipartimento di insufficienza d’organo e trapianti e dell’Unità di Chirurgia generale 3, ha spiegato che questa opzione di donazione da un donatore vivente presenta numerosi vantaggi rispetto alla donazione da deceduto, come la possibilità di programmare l’intervento in poche settimane anziché aspettare la chiamata dalla lista d’attesa.
Il padre del bambino, un uomo di 34 anni originario dell’Albania chiamato Ánduel, si è trasferito in Italia con la moglie e il loro figlio di 5 anni nel 2018. Nel 2019, il figlio è stato diagnosticato con talassemia, una patologia del sangue, e ha subito un trapianto di midollo dal padre.
Tuttavia, il sistema immunitario del bambino ha rigettato le cellule trapiantate, causando danni alla funzionalità polmonare e rendendo necessario il trapianto di polmone.
Fortunatamente, l’intervento è stato un successo e il piccolo è stato dimesso dall’ospedale il 21 febbraio, tornando finalmente a casa con la sua famiglia. Questo trapianto di polmone da un donatore vivente ha dimostrato che questa opzione può essere efficace e vantaggiosa in alcuni casi, offrendo un’alternativa alla donazione da deceduto e salvando la vita di pazienti che necessitano urgentemente di un trapianto.