È con profondo cordoglio che il mondo dice addio a Paul Alexander, noto affettuosamente come ‘l’uomo dal polmone d’acciaio’ o ‘Polio Paul’, scomparso l’11 marzo all’età di 78 anni.
La sua vita, trascorsa per 70 anni all’interno di un polmone d’acciaio a seguito della paralisi causata dalla poliomielite, è stata una fonte di ispirazione per molti, dimostrando che la forza di volontà può superare le avversità più insormontabili.
Nato a Dallas, Texas, nel 1952, Alexander fu colpito dalla poliomielite, una malattia infettiva devastante che lo lasciò incapace di muovere nulla eccetto la testa, il collo e la bocca. Nonostante la gravità della sua condizione, fu inserito in un polmone d’acciaio, un dispositivo che gli ha permesso di vivere una vita piena e significativa ben oltre le aspettative mediche dell’epoca.
La resilienza di Paul Alexander
La sua storia è un tributo alla resilienza umana. Alexander non solo è sopravvissuto, ma ha prosperato all’interno delle sue circostanze. Ha frequentato il college, si è laureato in legge e ha scritto pubblicazioni, diventando un avvocato e un autore rispettato. La sua vita è stata un messaggio vivente di speranza e determinazione, influenzando positivamente persone in tutto il mondo.
La notizia della sua scomparsa è stata confermata attraverso un aggiornamento sulla sua pagina GoFundMe, che ha raccolto fondi per supportare le sue esigenze negli ultimi anni.
“Paul Alexander, ‘l’uomo dal polmone d’acciaio’, è morto ieri. Dopo essere sopravvissuto alla poliomielite da bambino, ha vissuto per oltre 70 anni all’interno di un polmone d’acciaio,” si legge nell’aggiornamento. “In tutti questi anni Paul è andato al college, è diventato avvocato e autore di pubblicazioni. La sua storia ha viaggiato in lungo e in largo, influenzando positivamente persone in tutto il mondo.”
Le parole del fratello Philip
Il fratello di Paul, Philip, ha espresso la sua gratitudine per il sostegno ricevuto dalla comunità: “Sono così grato a tutti coloro che hanno donato qualcosa per la raccolta fondi di mio fratello. Gli ha permesso di vivere i suoi ultimi anni senza stress. Pagherà anche il suo funerale in questo momento difficile. È assolutamente incredibile leggere tutti i commenti e sapere che così tante persone sono state ispirate da Paul.”
La poliomielite, che ha colpito Alexander, è una malattia infettiva causata da tre tipi di poliovirus. Nei casi più gravi, può portare alla paralisi dei muscoli respiratori e di quelli innervati dai nervi craniali. La sua diffusione ha raggiunto un picco negli Stati Uniti nel 1952, lo stesso anno in cui Alexander fu colpito, con oltre 21.000 casi registrati.
Grazie agli sforzi di vaccinazione, l’ultimo caso americano di polio è stato registrato nel 1979.
La vita di Paul Alexander è stata una testimonianza della capacità umana di affrontare e superare le sfide più dure. La sua eredità continuerà a ispirare coloro che lottano contro le avversità, ricordandoci il potere dell’indomito spirito umano. Paul, ci mancherai, ma la tua storia rimarrà per sempre un faro di speranza.
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