Voleva partecipare alla maratona di New York, Franco Leo, anche se era tetraplegico, anche se non poteva farlo con le sue gambe.
Era da anni che voleva farlo ma poi il Covid, le gare annullate, hanno cambiato tutti i programmi.
Però il destino, e soprattutto la volontà, hanno vinto. La maratona di New York, grazie a suo fratello Dario, che lo ha spinto su una carrozzella per 42 km e 195 metri, è riuscito a correrla, pochi giorni fa, lo scorso 6 novembre. Ieri sera Franco è morto ma, scrive il fratello, “ciò che mi rende sereno è che il cielo ha voluto regalarti, pochi giorni prima della tua fine, il tuo sogno tanto atteso”.
Franco aveva 52 anni, era di Bellizzi, comune in provincia di Salerno, ed era tetraplegico dalla nascita. L’idea, a suo fratello Dario, è nata proprio durante i mesi di quarantena per il Covid. Con il trascorrere dei giorni si era accorto che qualcosa non andava. Perché Franco, la quarantena, la soffriva più di chiunque altro, chiuso in casa. E così Dario ha deciso di coinvolgere quante più persone possibili per permettere al fratello di realizzare il suo sogno più grande: correre.
“Non voglio vivere con il rimpianto del ‘se avessi provato, se mi fossi impegnato’ – raccontò a suo tempo sulla pagina di Sognoattivo – perciò mi sono rimboccato le maniche per prepararmi a realizzare il desiderio più grande di Franco. Gli permetterò di viaggiare, di prendere l’aereo e di correre con le mie gambe”. E’ così ha fatto: due anni di allenamenti, sacrifici, il tutto sempre insieme, lui e Franco. Fino al 6 novembre quando la loro felicità è scoppiata a New York. In tantissimi li hanno sostenuti, hanno fatto il tifo per loro. Da tutto il mondo. Le foto, il ritiro dei pettorali, l’incontro con il Console italiano. Tutto perfetto, soprattutto quei 42km e 195 metri.
“Il messaggio che Franco voleva lanciare era non mollare di fronte alle difficoltà. Gli ultimi 2-3 chilometri è stato lui a spingere me, è stato lui a non farmi mollare”, ha raccontato Dario al termine della maratona. Ed è stato sempre Dario a scrivere, su Facebook, il suo addio all’inseparabile fratello. “Non trovo parole per descrivere il vuoto che lasci in ognuno di noi, ma, mi permetto, il vuoto in me è immenso perché in questi ultimi due anni siamo stati più uniti che mai: tu la mente, io le tue gambe. I nostri allenamenti, i piccoli viaggi per poter partecipare alle varie maratone, le risate, le interviste, le fotografie – ha scritto Dario – Fratello mio, te ne sei andato felice di aver trascorso dei giorni meravigliosi. Hai lasciato in tutti noi la voglia di non arrendersi mai. Sarai sempre con me, mi guiderai e mi darai la forza di portare avanti il sogno attivo di tanti altri ragazzi che hanno preso ispirazione dalla tua testa dura. Ti voglio bene Franco”. E sono tanti, tantissimi i messaggi di dolore che sui social in queste ore amici, appassionati, stanno dedicando a Franco. C’è chi lo chiama ‘testa dura’, c’è chi scrive ‘ora potrai finalmente correre’. Ma tutti, davvero tutti, lo ringraziano per questo: “Per averci dimostrato che quando non si molla i sogni si possono realizzare”.
Fonte: Ansa