«E’ fatta, Filippo ha avuto il trapianto»: la mamma del piccolo felice dopo l’operazione
“Ecco fatto. Tra le 23.30 e le 23.40 è avvenuto il mio trapianto: dieci minuti in una siringa di liquido rosa”. Sono queste le parole di mamma Serena che annunciano il tanto agognato trattamento medico per il piccolo figlio di otto mesi di Cusano Milanino, Filippo, affetto da una rara malattia genetica, la linfoistiocitosi emofagocitica.
Il donatore di midollo osseo di cui aveva bisogno il bambino, e per cui è stata portata avanti una campagna mediatica importantissima per sensibilizzare i cittadini, è di una donna di 37 anni di origine tedesca. Il trapianto è stato eseguito dal dottor Fulvio Porta agli Spedali civili di Brescia.
E dire che a metà novembre si pensava di aver già trovato chi avrebbe aiutato il piccolo a continuare a vivere, con un donatore che però si è tirato indietro all’ultimo momento. Ma ieri sera, mercoledì 8 gennaio, è andato tutto liscio e la madre del piccolo ha aggiornato ancora il piccolo “diario” che tiene su Facebook dopo aver aperto la pagina “Un dono per Filippo”, in cui la donna scrive utilizzando la prima persona nei panni del figlio: “La sacca con il midollo del mio donatore atterrerà all’aeroporto di Milano Linate tra poche decine di minuti accompagnata da un volontario della Protezione civile. Da lì verrà trasportata agli Spedali civili di Brescia”.
Poi, tutta una lunga spiegazione su come il trapianto sarebbe stato realizzato, sino a rassicurare le persone che stanno seguendo con grande vicinanza emotiva la situazione su quanto sarebbe successo a trattamento concluso: “Dopo inizierà l’attesa che i miei globuli bianchi ricomincino a salire, e ci vorranno un paio di settimane per iniziare a vedere i primi risultati. Quindi ci vorrà tanta, tanta pazienza e fiducia”.
La rinascita di Filippo: ora potrà condurre una vita normale
Il trapianto di midollo osseo per Filippo si è reso necessario perché il sangue del bambino di otto mesi risulta in qualche modo “malato”. Per questo gli sono stati somministrati per un lungo periodo i farmaci comunemente usati per combattere i tumori, i chemioterapici, sino al trapianto che rappresenta la “rinascita” della parte sana del sangue.
E da ieri sera potrebbe essere iniziata quindi anche la rinascita del bambino che – se tutto andasse bene – potrebbe presto tornare a condurre una vita normale. Il 90 per cento dei casi di trapianto di midollo osseo si tramutano in situazioni salvavita per chi lo riceve: serve poter identificare la natura del male con anticipo per poterlo trattare.
(fanpage)