Per ottenerne la restituzione di alcuni oggetti personali, due ragazze, sono state costrette a concedersi ad alcuni ragazzi nelle toilette, di una piscina. Così due 15enni hanno subito violenza
nei bagni di una struttura. Le ragazze sarebbero state avvicinate e importunate da un gruppo di giovani, che avrebbero sottratto loro alcuni oggetti personali (occhiali, telefonino).
Ora i carabinieri di Cuneo e la Procura stanno indagando per fare luce sull’accaduto. Le due ragazze, studentesse di prima superiore, si erano trattenute nell’impianto
acquatico un pochino di più delle altre loro amiche per concedersi un ultimo bagno nella calda giornata estiva. A quel punto sarebbero state avvicinate e importunate da un branco di
ragazzi, i quali, tra battute volgari e gesti inappropriati, sarebbero riusciti a impadronirsi di qualche loro oggetto personale: un telefonino, un paio di occhiali. “Se li rivolete dovete venire
insieme a noi nei bagni”. Alla sera la mamma di una delle quindicenni si è accorta che qualcosa non andava: ha chiesto alla figlia di confidarsi: uscite sul balcone, si è sfogata.
Mi ha detto di non aver raccontato immediatamente per paura che ‘scoppiasse un casino’. Naturalmente abbiamo chiamato subito i carabinieri che indagano mentre la Procura di
Cuneo ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato per violenza sessuale. “Siamo sconvolti è arrivata l’ambulanza che l’ha portata in ospedale per tutti gli accertamenti”.
Sulla vicenda ora – conclude la mamma di una delle ragazze – e anche tanto amareggiati, per la mancanza di una sorveglianza all’interno della piscina. La difficoltà delle indagini è
data da una sorta di omertà, nonostante fosse pieno giorno nessuno sembra essersi accorto di quanto le due ragazze stavano subendo. Le giovani hanno solo potuto
indicare come indizio l’enorme quantità di tatuaggi che i loro aguzzini avevano sul corpo. Gli investigatori stanno cercando di risalire all’identità dei componenti del branco.